Saqqara, scoperto un laboratorio per l’imbalsamazione e 35 nuove mummie
Il Ministero delle Antichità egizie aveva già fatto trapelare qualche indiscrezione creando negli ultimi giorni un bel po’ di attesa e fibrillazione intorno a una scoperta effettuata a Saqqara dalla missione egiziano-tedesca dello Sca e dell’Università di Tübingen. Ma sabato mattina, nei pressi della piramide di Unas, si è tenuta la conferenza stampa ufficiale che ha confermato il ritrovamento di un laboratorio d’imbalsamazione, una cachette con gli attrezzi utilizzati nel trattamento dei cadaveri e un pozzo funerario con oltre 35 mummie di XXVI dinastia (672-525 a.C.). L’area, che non veniva scavata da oltre un secolo, si trova proprio a Sud del complesso piramidale dell’ultimo faraone della V dinastia (circa 2350 a.C.).
Nel laboratorio, si trovavano contenitori per oli e sostanze utilizzate nel processo di mummificazione il cui nome è scritto sul vaso e che verranno analizzate per capirne la composizione chimica.
Il pozzo funerario, profondo 13 metri, presentava oltre 35 mummie, 5 grandi sarcofagi in pietra di cui quattro ancora sigillati (per questo Mostafa Waziry si è detto stupito del clamore mediatico scoppiato attorno al sarcofago in granito nero di Alessandria), un sarcofago antropoide in legno, vasi canopi, statuette di legno, ushabti, amuleti, cartonnage e una maschera funeraria coperta in argento e oro.
LA STAMPA