Migranti, Conte: “Italia ascoltata, Francia e Malta accoglieranno ognuna 50 persone”
di FABIO TONACCI
Francia e Malta prenderanno rispettivamente 50 persone dei 450 migranti trasbordati sulle due navi militari. A breve arriveranno anche le adesioni di altri Paesi europei. È il primo importante risultato ottenuto oggi, dopo una giornata di scambi telefonici che ho avuto con tutti i 27 leader europei”. Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Finalmente l’Italia è ascoltata”, aggiunge il premier a conclusione di un nuovo braccio di ferro sui migranti. Una lunga partita cominciata con il ministro Salvini pronto a restare sulla linea dura. “Mandare a Malta, o in Libia”, le due navi militari su cui stamattina sono stati trasbordati i 450 migranti del barcone partito, molto probabilmente, da Zuara. Questo voleva. “In Italia si arriva solo con mezzi legali”, ha spiegato in un colloquio con il premier Conte prima della soluzione arrivata in serata, aggiungendo che “occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti di esseri umani e stimolare un intervento europeo”.
Il ministro dell’Interno ha dunque esultato. Non solo per la ridistribuzione dei migranti. “Due buone notizie – ha annunciato su Fb – la Procura di Trapani ha confermato l’arresto di due immigrati sbarcati dalla nave Diciotti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Grazie. Dei 450 immigrati su due navi al largo delle coste italiane, Francia e Malta hanno accettato di accoglierne 50 a testa, e altri Paesi faranno lo stesso. Bene. Volere è potere io non mollo”. E’ stata la Procura di Trapani a emettere un decreto di fermo a carico di Bichara Tijani Ibrahim Mirghani e Ibrahim Amid, finora indagati a piede libero per violenza privata. Le indagini hanno accertato il loro ruolo nell’aggressione subita dall’equipaggio della nave Vos Thalassa che li aveva soccorsi e i magistrati hanno deciso di modificare le accuse contestando i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nel mentre la nave Protector di Frontex, con a bordo 176 migranti, è arrivata in rada a Pozzallo e quella della Guardia di Finanza che trasporta gli altri 266, si trova, invece, al limite delle acque territoriali. Lo sbarco dovrebbe essere effettuato domattina. Il presidente del Consiglio è rimasto iin costante contatto con Viminale, Farnesina e ministero dei Trasporti e con i responsabili delle unità di soccorso. Al Presidente Juncker e Tusk e agli altri leader europei Conte ha inviato una lettera volta a sollecitare l’applicazione immediata anche a questo caso dei principi europei affermati nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. “L’Italia non è più disposta a farsi carico in modo isolato di un problema che riguarda tutti i Paesi europei. O verranno redistruiti in tutti i Paesi Ue o non sbarcano”. Una posizione accettata dai Paesi che chiamati in causa hanno deciso di accogliere. “Gli eventi nel Mediterraneo – questo ha scritto Conte – confermano che è della massima urgenza dare seguito, attuandole senza esitazioni, alle conclusioni del Consiglio europeo di fine giugno. Ti chiedo di dare un segnale inequivocabile di condivisione della responsabilità” con “un’azione di condivisione a livello europeo” sui 450 migranti soccorsi la scorsa notte. “Anche l’Italia sarebbe pronta a prenderne una quota”. “I risultati arrivano se l’Ue lavora unita”, il senso del messaggio. Non solo. “Il governo italiano chiederà alla prossima riunione del Cops l’adeguamento immediato del Piano operativo dell’Operazione Eunavfor Med (la missione ‘Sophia’, ndr) in relazione al porto di sbarco, che non può continuare ad essere identificato solo in Italia”.
L’ipotesi originaria di Salvini – rimandarli in Libia o Malta – poteva configurarsi come un respingimento, vietato dalle norme internazionali. C’è stato solo un precedente, durante il governo Berlusconi quando Roberto Maroni era ministro dell’Interno, e l’Italia in seguito venne condannata dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
Il trasbordo dei 450 migranti è avvenuto questa mattina a largo di Linosa: 176 persone sono state messe sul pattugliatore inglese “Protector” inserito nel dispositivo Frontex, e altre 266 sul “Monte Sperone” della Guardia di Finanza. Otto persone, tutte donne e bambini, sono state trasportate a Lampedusa a bordo di motovedette della Guardia Costiera per motivi sanitari. Una donna incinta insieme con la sorella e una mamma molto debilitata sono state trasportate in elisoccorso all’ospedale di Palermo. “Le loro condizioni di salute sono particolarmente gravi – ha detto all’Adnkronos il medico Pietro Bartolo – una donna, in particolare, era pelle e ossa, non mangiava da settimane”. In ospedale a Palermo altri tre uomini, anche loro molto gravi. Una donna di origine eritrea, molto disidratata e debilitata, giudicata in pericolo di vita, è stata trasferita dall’imbarcazione della Guardia di Finanza su una motovedetta e portata all’ospedale di Modica.
Drammatici i racconti di chi ha visto le condizioni delle persone più provate. “Vederlì così – ha raccontato un’infermiera del poliambulatorio di Lampedusa – ci porta alla mente gli effetti dei campi di concentramento tedeschi della seconda guerra mondiale, tanto sono importanti gli stati di denutrizione e di disidratazione. Uno dei ragazzi che parla un po’ di inglese ci ha raccontato che per diversi mesi hanno potuto mangiare solo 30 grammi di pasta al giorno e nient’altro”. Una delle pazienti trasferite a Palermo, invece, ha 27 anni, è pelle e ossa, pesa 35 kg. Avrebbe trascorso “sette mesi drammatici” in Libia, dove sarebbe stata anche violentata. Con lei c’è la figlia di 4 anni. “Non mangia da tre giorni, aiutatela – è riuscita appena a dire la donna – datele del cibo vi prego…”. Una donna colta da malore mentre era a bordo della ‘Protector’, ferma in rada, è stata soccorsa e portata a terra, a Pozzallo, con una motovedetta.
Il barcone era partito ieri mattina dalle coste libiche di Zuara ed è entrato nella zona Sar (Search and Rescue) italiana. Alle 22 di ieri sera si trovava a poche miglia da Lampedusa e da Linosa, poi i pescatori della zona lo hanno visto cambiare rotta e puntare verso la costa siciliana. Dopo un lungo braccio di ferro con Malta, che aveva preso in carico il coordinamento del soccorso senza però mandare navi e senza rendersi disponibile ad accogliere sull’isola i migranti, il governo italiano è intervenuto. Un convoglio di tre motovedette della Capitaneria e una della Guardia di Finanza lo hanno intercettato. “Alla vista delle unità italiane il barcone si è fermato e alcuni naufraghi hanno iniziato a lanciarsi in acqua”, ricostruiscono fonti governative. “Grazie all’intervento di una motovedetta i migranti sono tutti stati recuperati. In nottata sono giunti il pattugliatore Montesperone della Gdf e una nave inglese che hanno accolto i migranti”.
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