Praga attacca: “Non prendiamo migranti, quella italiana strada per l’inferno”. Chiude l’Ungheria
Dopo Francia, Malta e Germania anche Spagna e Portogallo hanno dato la loro disponibilità a prendere 50 dei 450 migranti salvati su un barcone nei pressi dell’isola di Linosa. E mentre il premier Giuseppe Conte plaude al risultato, il primo ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis, attacca il governo, dicendo che questa è la «strada verso l’inferno» . Aggiunge che il suo Paese «non prenderà nessun migrante» e chiede di attenersi al «principio di volontarietà» per il quale ci si era accordati al Consiglio europeo, mantenendo rigida la posizione anti immigrazione, che condivide con Polonia, Slovacchia e Ungheria. «Non accogliamo nessuno. Gli elettori ungheresi si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni: non vogliono vivere in un paese di immigrati» dice Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamentare di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban. «Gli ungheresi rifiutano il piano Soros», aggiunge, definendo «navi Soros» quelle che salvano migranti in mare.
«Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all’Europa – aveva scritto Conte su Facebook- e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà». Ma ,
Intanto la nave Open Arms dell’ong spagnola Proactiva sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. È quanto segnalato sul sito Marine Traffic, che monitora le rotte delle navi. L’imbarcazione risulta seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. «Anche se l’Italia chiude i porti non può mettere le porte al mare– scrive su Facebook l’organizzazione non governativa -. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale». «Risparmino tempo e denaro perché i porti italiani per loro non sono disponibili»: replica il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in Russia. «L’Italia ha finito di essere il campo profughi del mondo».
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Viveri per i migranti al largo di Pozzallo
43 donne e 14 bambini sono sbarcati al porto di Pozzallo dopo l’autorizzazione concessa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a i soggetti più deboli del gruppo di circa 450 migranti soccorsi al largo di Linosa. Le condizioni di alcuni bambini sono state giudicate delicate per ustioni dovute alla prolungata esposizione al sole. Agli altri migranti saranno consegnati viveri per due giorni da una motovedetta della Guardia costiera, per loro on è stata ancora presa una decisione per lo sbarco in un porto sicuro.
Dimessa dall’ospedale la donna soccorsa ieri
Buone notizie arrivano infine dall’ospedale di Modica, con le dimissioni della ventenne migrante che ieri è stata protagonista di un’evacuazione medica dalla nave Monte Sperone perché fortemente disidratata. Con lei i suoi due piccoli bambini che sono prelevati successivamente. Ancora ricoverati altri due migranti, uno per una grave forma disidratazione e l’altro per una polmonite.
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