Trump-Putin, il Russiagate piomba nel faccia a faccia. “Ma ora apriremo una nuova fase di pace e di stabilità”

Trump-Putin, il Russiagate piomba nel faccia a faccia. "Ma ora apriremo una nuova fase di pace e di stabilità"

ELSINKI – Mostrano entrambi soddisfazione, Trump e Putin, alla fine del loro lungo incontro a Helsinki. “Basta con la guerra fredda”, dice il leader russo. “Sono qui per portare avanti la linea della diplomazia americana audace”, esordisce invece il presidente Usa, “la guerra fredda è finita, le nostre relazioni sono cambiate. Da quattro ore a questa parte”. E, alla fine della conferenza stampa, il leader del Cremlino regala a Trump il pallone dei mondiali. “Grazie”, risponde, “lo regalerò a mio figlio”.

Per Trump, dopo questo faccia a faccia, “apriremo nuove strade verso la pace e la stabilità nel mondo”. E ancora: “Ci vedremo più spesso, è un primo passo avanti verso un futuro più luminoso”.

Il capo della Casa Bianca ha sottolineato di avere affrontato il tema “dell’interferenza russa nelle nostre elezioni”, del Russiagate. Il leader del Cremlino ha dichiarato che “la Russia non ha mai interferito con le elezioni americane”. E Trump ha ripreso: “Ho battuto Hillary Clinton regolarmente. E la gente lo sa”. L’inchiesta Russiagate, per Trump “è scaturita soltanto perché i Democratici hanno perso. Ribadisco che non c’è stata collusione”. E Putin: “Sono menzogne. Potremmo far venire gli uomini di Mueller nel nostro Paese, ma esistono delle convenzioni, dovremmo avere anche noi la possibilità poter interrogare cittadini americani coinvolti in vicende di spionaggio”. E, ancora, Trump, che ha ripetutamente criticanto anche l’Fbi: “Putin è stato molto convincente, si è offerto di collaborare”.

Ha poi ripreso la parola il leader russo, tornando sul tema del Russiagate, che certamente ha caratterizzato la confererenza stampa finale: “Mi sono occupato di intelligence. Siamo uno stato democratico. Anche l’America lo è, non potete certo negarlro. La verità arriverà soltanto da un processo. L’ultima parola spetta soltanto ad un tribunale. Ribadisco: c’è un trattato. Inviateci una richiesta e noi risponderemo. Anche noi potremmo però poi chiedere di interrogare cittadini statunitensi”.

Interrogato poi sul tema di un possibile “ricatto” a Trump, Putin ha detto: “Non abbiamo materiale compromettente su di lui. Non sapevo neanche, quando non era presidente, che fosse a Mosca. Sono soltanto voci”.

Entrambi hanno dichiarato di avere fatto “passi avanti contro al proliferazioni delle armi nucleari”. Ed entrambi, in linea di principio, si sono detti d’accordo sulla Siria. “Ora pace e collaborazione”. Anche se per Trump “dobbiamo aiutare Israele riuspetto alla questione siriana”. Visioni nettamente più divergenti invece sull’Iran. Trump dice di volere arginare il regime degli ayatollah “e la sua violenza”. Per Putin, invece, con il trattato anti nucleare Teheran si sottopone a controlli.

Il presidente russo  e quello americano hanno deciso di istituire un gruppo di business congiunto che preparerà proposte per lo sviluppo del commercio e degli investimenti. “Al fine di promuovere il commercio e gli investimenti reciproci – ha dichiarato Putin – abbiamo deciso di istituire un gruppo di alto livello che riunisca i ‘capitani del business russo e americano’, gli imprenditori sanno meglio come costruire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, pensino loro a cosa si può fare e facciano proposte in questo senso”.

Il faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin è durato per oltre due ore nel palazzo presidenziale di Helsinki. Il vertice tra i due leader, la cui durata era prevista per 90 minuti, è cominciato con un po’ di ritardo a causa del volo del presidente russo che ha fatto aspettare quello americano. Entrando ai colloqui, Vladimir Putin aveva detto: “E’ ora di parlare delle nostre relazioni. Ci sono molte questioni multilaterali nel mondo da affrontare”.  Il presidente americano si è trovato d’accordo, sottolineando di essere in contatto con Putin da molto tempo – riferendosi a chiamate e ad incontri durante eventi internazionali – ma che ora è giunto il momento di “parlare in maniera particolareggiata” dei rapporti bilaterali di Usa e Russia. “E’ bello essere qui con te – aveva detto Donald Trump a Putin, stringendogli la mano – Non siamo andati molto d’accordo negli ultimi anni, ma credo che avremo un buon rapporto in futuro: andare d’accordo con la Russia è una cosa positiva, non negativa”.

Prima dell’avvio dei colloqui, Trump aveva già esternato, come al solito su Twitter: “Il nostro rapporto con la Russia non è mai stato peggiore, grazie a molti anni di follia e stupidità degli Stati Uniti e ora, la caccia alle streghe!”. Il tweet è stato condiviso dal Ministero degli Esteri russo che ha commentato “Siamo d’accordo”. In compenso, Trump si accredita come il “salvatore” della Nato e incontrando il presidente finlandese Sauli Niinistö, appena arrivato a Helsinki, ha dichiarato che “La Nato non è mai stata così forte come oggi”, compiendo poi una gaffe con lo stesso finlandese: Trump gli ricorda il bel vertice trascorso insieme, circostanza improbabile dato che la Finlandia non fa parte dell’Alleanza atlantica.

Il summit non aveva un’agenda predefinita, aveva riferito in mattinata il consigliere americano per la sicurezza nazionale John Bolton, e lo stesso Trump, arrivato ieri sera nella capitale finlandese, aveva detto che le sue “aspettative sono basse”, anche se “potrebbe uscirne qualcosa di buono”.

All’apertura del vertice, Trump aveva anticipato che avrebbero discusso delle armi nucleari, spiegando che “Usa e Russia hanno il 90% dell’arsenale nucleare” e che “questo non è buono, anzi”. Nella breve conferenza stampa congiunta al termine del vertice Trump ha dichiarato che l’incontro è stato “un unizio molto buono”.

Putin arriva a Helsinki reduce dal successo di immagine dei mondiali di calcio, mentre Trump conclude un tour europeo dove ha gettato scompiglio nel summit della Nato, accusato la Germania di essere “totalmente controllata” da Mosca a causa delle importazioni di gas russo, definito l’Ue “un nemico” e messo in imbarazzo la premier britannica Theresa May, attaccandola in una intervista prima di lodarla nella conferenza stampa congiunta. Il dipartimento di Stato americano ha intanto incriminato 12 cittadini russi con l’accusa di interferenze nelle elezioni americani a danno di Hillary Clinton, l’avversaria democratica di Trump. E proprio da Hillary arriva un tweet al veleno: “Bellissima Coppa del Mondo. Una domanda per il presidente Trump ora che incontra Putin. Sa in che squadra sta giocando?”

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