Soccorsi e accolti 18 mila migranti. La Spagna ci sorpassa nel mese delle morti record
Il sorpasso è avvenuto domenica scorsa: da inizio anno, la Spagna ha soccorso e accolto più migranti dell’Italia. Non era mai accaduto in questi difficili anni di salvataggi, polemiche, inchieste, Ong, trattative e proclami politici. E di morti in mare, che aumentano in maniera preoccupante. Lo certificano i dati diffusi ieri, quasi in contemporanea, da Frontex e Oim. Secondo l’agenzia Onu per le migrazioni, fino al 15 luglio sono arrivati 18.016 migranti in Spagna e 17.827 in Italia. Secondo l’Oim, da inizio anno altri 11.300 migranti sono stati riportati indietro dalla Guardia costiera libica.
L’agenzia Ue per il controllo delle frontiere fa notare come nei primi sei mesi del 2018 il numero di migranti che ha attraversato il Mediterraneo nella rotta per l’Italia è sceso dell’81% rispetto al 2017 (all’epoca si era appena all’inizio della «dottrina Minniti»).
Per Frontex, la rotta del Mediterraneo occidentale, quella cioè per la Spagna, ha avuto un incremento del 166% rispetto a un anno fa, battuta principalmente da cittadini di Marocco, Guinea e Mali. Per l’Italia partono invece soprattutto tunisini ed eritrei. Sul versante opposto, la rotta del Mediterraneo orientale verso la Grecia rileva un calo (24.300 da gennaio a giugno), compensato però da nuovi arrivi via terra dalla Turchia.
Da inizio anno sono arrivati per mare in Europa 50.872 migranti (furono 172 mila nel 2017). È aumenta la pressione sulla rotta terrestre attraverso Albania, Montenegro e Bosnia mentre si è quasi esaurita quella tradizionale balcanica attraverso Serbia, Ungheria, Croazia. Tornando all’Italia, sono gli ultimi mesi quelli che hanno visto il maggiore calo di arrivi: in giugno 3136 arrivi in Italia, 6926 in Spagna, nei primi 15 giorni di luglio 1250 sono stati accolti Roma, 2940 da Madrid. «Non possiamo però parlare di rotta alternativa, ma di rotta parallela – spiega il portavoce Oim in Italia, Flavio Di Giacomo -. I migranti bloccati in Libia non si sono mossi da lì, chi passa dal Marocco (principale Paese da cui si fa rotta per la Spagna, anche per via delle due enclave Ceuta e Melilla, ndr) lo decide al momento della partenza».
A preoccupare di più le agenzie è il numero dei morti in mare: «Come ogni anno, la rotta del Mediterraneo centrale resta la più pericolosa – dice Di Giacomo – e anzi la situazione è peggiorata». In tutto il Mediterraneo l’Oim stima 1443 migranti morti o dispersi; di questi, 1104 solo sulla rotta Libia-Italia, la metà dei quali (564) solo a giugno; un mese che, nel raffronto con gli anni precedenti, risulta ora il più mortale di sempre.
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