Di Maio assume l’amica a 70mila euro l’anno

Il ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio non dimentica le proprie origini pomiglianesi.

E soprattutto non abbandona i vecchi amici (attivisti) grillini. Appena sbarcato al Mise, il capo politico dei Cinquestelle ha cominciato a piazzare gente fidata nei ruoli strategici della struttura ministeriale. La prima nomina è andata a Vito Cozzoli, scelto da Di Maio come capo di gabinetto: Cozzoli, silurato da Carlo Calenda, è stato richiamato da Di Maio dopo l’esperienza con l’ex ministro Federica Guidi. L’ultima poltrona è stata assegnata invece ad Assia (Assunta all’anagrafe) Montanino, 26 anni di Pomigliano D’Arco, il comune dell’hinterland napoletano da cui arriva Di Maio e dove vive la famiglia del ministro. Sul sito del ministero è specificato che Montanino assumerà l’incarico di «segretario particolare» del ministro. Quindi lo seguirà dappertutto.

Un balzo di carriera impressionante per la giovanissima napoletana di cui non c’è traccia negli archivi della PA. Avrà ruolo fondamentale nell’attività del ministro, curando agenda, incontri e priorità dei dossier. In comune con il ministro, oltre alla residenza nella città che ospita uno dei più grandi stabilimenti Fiat (Fca) nel Sud, ha la passione per la politica. Attivistà grillina della prima ora, ha tentato, con esito negativo, l’esperienza politica alle comunali di Pomigliano nel 2015: era candidata nella lista guidata Dario De Falco, vero braccio destro di Di Maio. Montanino raccolse 170 voti, sfiorando l’elezione. La delusione non ha allontanato la giovanissima militante dal M5S; il «premio» è arrivato con la chiamata a Roma al fianco del vicepremier del governo Conte. La fedeltà grillina c’è. Manca, per ora, la trasparenza sul curriculum, che non è stato ancora pubblicato sul portale ministeriale. Una laurea in Economia in tasca, ma sembra che la prescelta non abbia alle spalle alcuna esperienza in ruoli apicali. Esperienza che, al contrario, possedeva chi l’ha preceduta. L’ex ministro Calenda aveva scelto come segretario particolare infatti David Maria Mariani: manager di lungo corso «sfornato» dalla Luiss, con esperienze a Poste italiane e in multinazionali in Brasile e Argentina. Notizie facilmente recuperabili dal sito del ministero. Del curriculum di Montanino invece non c’è traccia. Un mistero? Forse la spiegazione è più semplice: i comunicatori del M5S hanno fatto sparire ogni traccia riconducibili al «segretario particolare»: foto, video e notizie che potrebbero non essere in linea con competenza e meritocrazia.

Se per conoscere le esperienze professionali di Montanino si dovrà attendere l’inserimento del curriculum sul sito del Ministero, per avere un’ idea di quanto sarà il suo appannaggio, basta fare un confronto con il predecessore. Nel decreto di nomina del segretario particolare del ministro è stabilito un compenso annuo di 72.398,69, applicando il trattamento di responsabile di ufficio previsto dall’ art. 7, comma 1 – lettera c del D.P.R. 198/2008. È l’importo percepito dall’ex segretario di Calenda, e che dovrebbe intascare anche l’ex attivista grillina. «Perchè – spiegano al Giornale fonti del Mise – non è possibile ridurre il compenso (contenuto in un decreto) se non per legge». In alternativa, si potrebbe optare per uno spacchettamento delle funzioni del «segretario particolare» per stabilire un compenso inferiore a quello previsto dalla legge. Anche in questo caso il decreto di nomina, con tanto di compenso, non è stato pubblicato dal Mise. Per fugare dubbi e interrogativi, gli uomini di Di Maio potrebbero rispettare le norme sulla trasparenza pubblicando curricula e compensi dello staff. Trasparenza che, a oggi, latita.

IL GIORNALE

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