Camere, alla Vigilanza il forzista Barachini; al Copasir il dem Guerini. Ma è polemica sull’ex giornalista Mediaset
ROMA. L’accordo per le presidenze delle commissioni di garanzia – affidate alle opposizioni – alla fine ha retto. Un forzista alla di Vigilanza, un dem al controllo sui servizi.
BARACHINI, ELETTO MA TRA LE POLEMICHE
Più tormentata la scelta di Alberto Barachini. Il senatore forzista è stato eletto presidente della Vigilanza Rai non alla prima votazione e neppure alla seconda, ma solo alla terza, con 22 voti (nelle prime due votazioni era previsto il quorum dei tre quinti). Alla guida della commissione di controllo sulla Rai va dunque un ex giornalista Mediaset: un uomo vicinissimo a Berlusconi, desideroso tra l’altro di lanciare volti nuovi nel partito. Barachini ha avuto la meglio sull’altro candidato in corsa nelle ultime settimane, Maurizio Gasparri che è stato “ricompensato” con la presidenza della giunta per le Autorizzazioni e le immunità di Palazzo Madama. Fin dall’inizio, comunque, il Cavaliere aveva puntato sulla presidenza di questa commissione, dovendo superare le perplessità dei 5Stelle. E la trattativa, durata settimane, è stata estenunante. Fatta di veti e controveti. In un complesso mosaico in cui sono rientrati non solo gli organismi di controllo parlamentare ma anche il cda Rai e le nomine a Csm e Consulta. Il malumore grillino rimane, come dimostrano le parole del senatore Gianluigi Paragone: “Mi auguro che non faccia gli interessi di Mediaset, ma quelli degli italiani”. E anche Pier Luigi Bersani attacca: “Uno sfregio. Le famose opposizioni, parlo di Pd e Forza Italia, attribuiscono la presidenza della Vigilanza Rai a un uomo Mediaset. Siamo al dadaismo puro e non voglio parlare di altro. È chiaro che il Pd voleva il Copasir”. Durissimi anche i rappresentanti dei giornalisti: “Siamo alla istituzionalizzazione del conflitto di interessi. Affidare la presidenza della Commissione di Vigilanza a un ex dipendente di Mediaset è un passo senza precedenti”, dicono Fnsi e Usigrai.
rep
MEMBRI DEL CDA, PD SI DIVIDE
Meno scontato il voto per la scelta dei componenti del cda Rai designati dal Parlamento: il Senato ha eletto due donne, Beatrice Coletti, con 133 voti (proposta dal M5S e appoggiata anche dalla Lega) e Rita Borioni con 101 (eletta dai gruppi di opposizione, Pd, Fi e Fdi). La Camera Igor De Biasio (indicato dalla Lega) e Giampaolo Rossi (scelto da Fratelli d’Italia, consulente digitale per la Rai, che è stato docente alla Link University). Ieri c’era stata la votazione sulla piattaforma Rousseau per la scelta dei candidati 5Sstelle: la più votata era risultata proprio Beatrice Coletti, che è stata produttrice esecutiva di Mtv. Nel gruppo dirigente Pd, la scelta è stata oggetto di divisioni tra chi, come Andrea Marcucci e Matteo Orfini, sosteneva Borioni, e chi, come il segretario Maurizio Martina, preferiva un nome più tecnico e meno caratterizzato come vicino al Pd: come il giornalista Giorgio Balzoni e come soprattutto Giovanni Minoli, ma questa ipotesi è stata sconfitta (Minoli alla fine ha avuto 11 voti, 7 Santoro).
Ora restano da eleggere altri 3 componenti del nuovo Cda (il numero complessivo è sceso a 7 dai 9 che erano prima che intervenisse la legge di riforma del 2015), due saranno indicati dal governo, ovvero palazzo Chigi e Mef, e uno dai dipendenti Rai. Le caselle decisive saranno quelle di presidenza e direzione generale. Per la prima è in pole la leghista Giovanna Bianchi Clerici. Per la seconda, la scelta andrà ai 5Stelle. E il nome più quotato nelle ultime ore è quello di Andrea Cardamone, ad della banca online Widiba, vicino a Luigi Di Maio.
A GUERINI LA GUIDA DEL COPASIR
Sempre oggi è stato eletto, senza sorprese, il presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi: è il dem Lorenzo Guerini, che ha ottenuto 8 preferenze. Come vice avrà il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso. Il Copasir si occuperà a breve del caso migranti? “Inizieremo il nostro lavoro la prossima settimana”, risponde Guerini. “Martedì riuniremo l’ufficio di presidenza, lo decideremo insieme”. E a chi gli fa notare ironicamente che l’esperienza alla segreteria dem gli sarà utile nel comitato di controllo dei servizi, risponde col sorriso: “Complimenti per la battuta…”.
REP.IT