Borse positive, fa eccezione Milano con banche ko. Bene St con rally hi-tech

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Piazza Affari maglia nera in una giornata in cui gli altri principali listini mondiali hanno continuato a essere sostenuti dalle parole del presidente della Fed, Jerome Powell, che ieri ha rassicurato sulla crescita dell’economia Usa nonostante le incertezze sul commercio internazionale. A Milano il FTSE MIB ha chiuso sotto la parità con un -0,03%, a fronte di guadagni superiori al mezzo punto percentuale per le altre Borse continentali. A frenare la Piazza milanese sono state in primo luogo le vendite sui titoli bancari, che hanno risentito del clima di incertezza alimentato anche dal documento preparato dal Fondo monetario internazionale in vista del G20 di Buenos Aires, in cui si sottolinea che l’Italia è «vulnerabile alla perdita di fiducia del mercato». Unicredit ha perso così l’1,5%, Banco Bpm l’1,03% e Ubi Banca l’1,16%. Brillante invece la performance di StMicroelectronics (+3,18%), che ha approfittato di un settore tecnologico frizzante in tutta Europa (+2,5% il sottoindice Stoxx) grazie ai conti di Asml ed Ericsson.

Per quanto riguarda l’attualità finanziaria Usa, Morgan Stanley ha stupito il mercato con conti superiori alle attese, mentre Google al momento resiste in territorio positivo nonostante la maxi multa da 4,3 miliardi inflitta dall’Unione europea per aver abusato della posizione dominante del suo sistema operativo Android.

Banche deboli, tonica Fca
Tornando a Piazza Affari sono deboli le banche, con Unicredit e Banco Bpm che guidano i ribassi. I titoli del comparto stanno penalizzando l’intero listino milanese. Per contro sono toniche le azioni di Fiat Chrysler Automobiles, mentre è già scattato il conto alla rovescia per i numeri del secondo trimestre, che verranno annunciati il prossimo 25 luglio. Ieri è emerso che la società ha registrato a giugno vendite deludenti in Europa, ma che le immatricolazioni del marchio Jeep sono balzate di oltre il 70%. Vanno bene anche le altre azioni della galassia Agnelli, da Cnh Industrial a Ferrari.

St sugli scudi dopo i conti della concorrente Asml
Spicca la performance di Stmicroelectronics, che vanta la performance migliore del Ftse Mib, sulla scia della trimestrale della concorrente Asml, che ha vantato un utile in rialzo a 584 milioni di euro contro i 540 del trimestre precedente.
Le vendite sono state pari a 2,74 miliardi di euro rispetto ai 2,285 del primo trimestre. Vendite, quest’ultime, superiori alle attese, come ha sottolineato il ceo e presidente del gruppo, Peter Wennink. Il manager ha anche indicato che «Dopo un primo semestre 2018 eccellente, la società si aspetta una seconda parte dell’anno ancora più forte, con un miglioramento dei margini e una crecita continua dal terzo al quarto trimestre». Parole che hanno riacceso i riflettori su tutto il comparto dei semiconduttori e quindi anche su St. Per altro anche i dati pubblicati annunciati negli ultimi giorni da Texas Instruments ed Hella sono stati positivi. Gli analisti di Equita hanno raccomandato di acquistare le azioni di St (‘Buy’), per le quali stimano un prezzo obiettivo a 27 euro. Leonardo – Finmeccanica sale ancora, dopo la buona performance delle ultime due sedute innescata dalle commesse annunciate nei giorni scorsi.

Ancora debole Telecom, Mediaset volatile
Telecom Italia
ha tentato un timido recupero in avvio, ma poi ha di nuovo imboccato la strada del ribasso. la prossima settimana l’azienda di tlc pubblicherà i conti del primo semestre. Gli investitori, tuttavia, sono scettici sulla società che si trova ad affrontare sfide importanti, dal %g, alla concorrenza di Iliad e che al tempo stesso risente anche delle divisioni nell’azionariato, con Viveni contrapposta al fondo Elliott. Mediaset, dopo il balzo di ieri, è volatile, anche se gli analisti sono positivi, sia dopo i numeri sugli ascolti per le partite di calcio dei Mondiali, sia per l’operazione annunciata su Ei Towers, sulla quale verrà lanciata un’opa a 57 euro da una holding controllata da F2i e partecipata dalla stessa società di Cologno Monzese, con una quota del 40%.

L’operazione, tra l’altro, ha acceso i riflettori su Rai Way visto che gli investitori scommettono che possa essere coinvolta nel processo di consolidamento delle torri. L’eventuale aggregazione, già studiata anni fa, dovrebbe ricevere il benestare del Governo. Ma visto che Ei Towers non risulta più controllata da parte di Mediaset, il semaforo verde di Palazzo Chigi è più probabile. Ma i titoli della società delle torri del gruppo Rai, dopo la volata del 20% di ieri, ritracciano.

Morgan Stanley batte le attese, utile in volata del 39%
Morgan Stanley, ultima delle grandi banche americane a pubblicare i conti del secondo trimestre, ha riportato profitti in rialzo del 39% e al di sopra delle aspettative. Nei tre mesi terminati a giugno la banca ha messo a segno un utile netto di 2,437 miliardi di dollari, 1,30 dollari per azione, contro gli 1,757 miliardi, 87 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso e sopra gli 1,11 dollari attesi dagli analisti. I profitti imputabili agli azionisti ordinari sono saliti del 43% a 2,267 miliardi. Il fatturato netto è cresciuto del 12% a 10,61 miliardi, anche in questo caso meglio dei 10,05 miliardi. Guardando alle divisioni, il fatturato derivato da vendite e trading è salito da 3,2 a 3,8 miliardi, quello dell’equity è passato da 2,2 a 2,5 miliardi, quello del reddito fisso da 1,2 a 1,4 miliardi e quello della gestione patrimoniale da 4,15 a 4,33 miliardi.

Euro scende verso 1,16 dollari. Petrolio in calo con aumento scorte Usa
Sul fronte dei cambi, la conferma della progressiva stretta nella politica monetaria Usa ha sostenuto il dollaro: il biglietto verde, già ieri su posizione di forza, si è portato a 1,1646 per un euro (1,1661 ieri in chiusura), dopo aver fatto segnare un massimo a 1,1602), e a 112,76 yen (112,88). Il rapporto euro/yen è a 131,31 (131,63). Per quanto riguarda il petrolio, sul finale i corsi del greggio hanno limitato i danni: il future settembre sul Wti segna -0,04% a 67,13 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent si attesta a 72,1 dollari (-0,08%).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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