Effetto Trump sulle Borse, giù la galassia Agnelli. Torna la tensione sui BTp
Chiusura in calo per le Borse europee, di nuovo agitate dalle minacce sul commercio internazionale da parte del presidente americano, Donald Trump, che ha dichiarato di essere disposto a innalzare i dazi su tutte le merci importare dalla Cina, per un controvalore di 500 miliardi di dollari. In più Trump ha anche accusato la Cina e l’Europa di manipolare le valute. E’ inoltre tornato a criticare la politica monetaria restrittiva della Fed, asserendo che «Stringere sui tassi adesso danneggia tutto quello che abbiamo fatto». Francoforte ha registrato la performance peggiore, scivolando dello 0,98%. E’ invece andata in controtendenza Madrid, l’unica che ha chiuso in territorio positivo per un soffio (+0,09%). Il FTSE MIB ha registrato un ribasso dello 0,41%. In Italia è risalito anche lo spread (in area 221 punti), complici le tensioni interne al Governo per le nomine dei vertici in Cassa Depositi e Prestiti. Anche se è stata trovata la quadra per il ceo, sul nome dell’attuale direttore finanziario, Fabrizio Palermo, i rendimenti sui titoli di stato a dieci anni sono rimasti su livelli elevati, in area 2,58%.
In rosso la galassia Agnelli
A Piazza Affari è andata male la galassia Agnelli, con Fiat Chrysler Automobiles che ha lasciato sul parterre il 2,3%, nell’attesa della semestrale che verrà diffusa mercoledì. I titoli sono stati penalizzati sia dal rincorrersi di voci sulla successione all’ad, Sergio Marchionne, sia dall’andamento debole di tutto il comparto auto. Sono inoltre andate male le Ferrari (-2,4%), le Cnh (-0,25%) e le Exor (-1,97%).
Non si ferma il calo di Tim, Luxottica sale in attese dei conti
L’attesa per i numeri del periodo gennaio-giugno ha invece di nuovo fatto scivolare le Telecom Italia (-0,66%), il cui cda si riunirà martedì. Luxottica -invece- ha guadagnato lo 0,89%, in vista dei conti del primo semestre in calendario lunedì. Sono inoltre andate bene le Campari (+1,4%), incoraggiate dai risultati di bilancio positivi della rivale francese Remy Cointreau. Fuori dal paniere principale sono volate del 9% le Gedi, grazie alla raccomandazione di acquisto da parte di Banca Akros che tuttavia ha tagliato il prezzo obiettivo da 0,8 a 0,5 euro.
Recordati scatta sul Ftse Mib con report positivo
A Milano spicca Recordati, sostenuta da un report positivo di Goldman Sachs. Il titolo del gruppo farmaceutico, di recente passato al fondo Cvc Capital Partners, che a fine giugno ha comprato il 51,8% per circa 3 miliardi di euro, è arrivato a guadagnare più del 3%. Gli analisti hanno alzato la raccomandazione sul titolo da «neutral» a «buy» e il target di prezzo da 31 a 36 euro. Il titolo si risolleva dunque dopo il brusco ribasso seguito all’annuncio dell’ingresso di Cvc, quando le azioni si erano allineate al prezzo dell’Opa, pari a 28 euro, rispetto agli oltre 34 euro a cui il titolo viaggiava prima dell’annuncio.
Ancora vendite su Buzzi, banche deboli
In coda al listino principale continua a esserci Buzzi Unicem, che ha accusato uno scivolone del 3,57%, sul timore che l’esposizione negli Usa peserà sui margini del gruppo, che diffonderà la semestrale il prossimo 2 di agosto. Continua anche la debolezza delle banche, dopo che il Fmi ha detto che c’è ancora lavoro da fare sulla riduzione degli Npl: Ubi Banca, Banco Bpm e Banca Mediolanum sono le peggiori.
Euro torna sopra quota 1,17, debole il petrolio
Sul fronte dei cambi (segui qui le principali valute) l’euro ha riconquistato quota 1,17 dollari. Le parole di Trump contro la politica monetaria restrittiva hanno fatto indebolire il biglietto verde. Il rapporto dollaro-yen si è portato a 111,83 da 112,37 di ieri, mentre l’euro-yen si attesta a 130,9 in linea con i valori di ieri a 130,98. Infine è debole il valore del greggio. Il wtii, contratto con consegna a settembre, passa di mano a 68 dollari al barile, in ribasso dello 0,23%.
Spread con Bund chiude in rialzo a 222 punti base
Seduta negativa per i BTp in una giornata caratterizzata da prese di beneficio su tutto il comparto dei titoli sovrani dell’eurozona. I Btp decennali registrano un calo più ampio rispetto ai titoli core e cedono sei punti base rispetto al finale di giovedì anche se nel pomeriggio la forbice dello spread si è ristretta per effetto della debolezza dei bund. Nel finale il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco viene indicato a 222 punti base (224 punti in avvio e 218 la chiusura di ieri). I decennali per effetto del calo dei prezzi registrano un netto rialzo dei rendimenti al 2,59 per cento (2,51% alla chiusura di gioved’).
(Il Sole 24 Ore Radiocor)