Cabina di regia Elkann-Manley. Squadra, Borsa e risultati: comincia il dopo Marchionne
Lingotto: ore 9,00, Sala Giovanni Agnelli. In casa Fca è il primo giorno del dopo-Marchionne e comincia al cardiopalma con la riunione del Gec, il consiglio esecutivo del gruppo, per discutere del piano d’azione. A Torino il presidente di Fiat Chrysler Automobiles e il nuovo amministratore delegato Mike Manley hanno radunato solo per ieri la squadra della prima linea, circa una ventina di top manager, per presentare il piano del dopo-Marchionne. Ma non mancano emergenze e imprevisti da gestire: primo la Borsa con il titolo Fca che ieri ha evitato il crollo a Piazza Affari e a Wall Street, limitando le perdite a un -1,5%; mentre Ferrari è scesa del 4,8%, un calo che è stato messo in conto dai manager anche perché il titolo è già salito del 30% da inizio anno.
Il titolo Fca ha tenuto botta anche alle dimissioni a sorpresa di Alfredo Altavilla, giunte ieri in tarda mattinata. Il manager, 55 anni, lascia la responsabilità delle attività europee di Fca e resta nel cda di Tim. Ai top manager che ieri hanno preso parte al Gec il Lingotto è apparso come una grande sala operativa, dove il flusso delle informazioni è continuo, sotto la regia di John Elkann. Ieri il presidente di Fca ha presenziato al Gec con un intervento su Sergio Marchionne spiegando che «grazie al suo coraggio lavorare all’integrazione culturale tra Fca e Chrysler ha posto le basi per un futuro migliore e più sicuro». Elkann ha poi sollecitato i membri del Gec a dare il massimo in questa fase delicata. La giornata di Elkann è poi proseguita tenendo stretti contatti con i cda di Fca, Ferrari e Cnh Industrial. Accanto a Elkann, Manley, a Suzanne Heywood, la nuova presidente di Cnh Industrial e a Louis Camilleri, nuovo ad di Ferrari, emerge poi un «quinto elemento»: il direttore finanziario Richard Palmer, che da ieri ricopre anche le attività di Business Development a livello globale e sostanzialmente fa da punto di raccordo per coordinare le varie divisioni e strutture del gruppo.
Nel pomeriggio Elkann è poi andato a Maranello dove ha incontrato, con Piero Ferrari e il nuovo ad Camilleri, i responsabili della Scuderia. Parlando sia al team che al Gec di Ferrari Elkann ha rivolto un invito a continuare a dare il massimo per la corsa al titolo e per lo sviluppo industriale di Ferrari, ricordando le parole di Enzo Ferrari: «Le fabbriche sono fatte di uomini, muri e macchinari, la Ferrari è fatta solo di persone che fanno la differenza».
Tornando invece al Gec di Fca, Manley ha parlato con la sua squadra soprattutto del primo appuntamento finanziario nell’agenda di Fca: domani in tarda mattinata verranno presentati i conti del secondo trimestre. Manley si presenterà alla comunità finanziaria nel pomeriggio partecipando assieme a Palmer alla conference call con gli analisti. Un punto a favore è l’aver raggiunto con largo anticipo l’azzeramento dell’indebitamento netto industriale di Fca. Un obiettivo importante che era stato già preannunciato da Sergio Marchionne il 1° giugno all’Investor day a Balocco. La presentazione dei conti sarà il secondo test in Borsa per Fca nell’arco della stessa settimana, dopo che ieri Manley ha superato l’esame di Piazza Affari e Wall Street contenendo le perdite. Altra notizia positiva Manley la incassa da Standard&Poor’s. Il rating BB+ e la prospettiva positiva sul merito di credito di Fiat Chrysler «non cambiano dopo la sostituzione di Sergio Marchionne con Michael Manley come ceo del gruppo».
Sulle dimissioni di Altavilla, considerato uno dei candidati in corsa per succedere a Marchionne, la comunità finanziaria parla di reazione emotiva ed esagerata che arriva in un momento delicato. E secondo quanto si apprende la sua candidatura non è stata presa in considerazione dal cda di Fca perché Altavilla non ha maturato esperienza negli Stati Uniti. Ieri Manley ha assunto ad interim la carica di Altavilla come responsabile Europa. Anche se Altavilla lavorerà con Manley fino a fine agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizione.
A Zurigo intanto Marchionne è ancora in terapia intensiva in condizioni irreversibili. «Sono addolorato per le sue condizioni», ha detto ieri pomeriggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una telefonata a Elkann. «Lui è il mio preferito», aveva affermato a un incontro con i vertici di alcune case automobilistiche. Trump ha espresso a Elkann il suo dolore per le condizioni di Marchionne, e gli ha chiesto di trasmettere la sua vicinanza alla famiglia.
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