La California brucia: 6 morti e 40 mila sfollati. Trump dichiara lo stato di emergenza
Gli incendi in California hanno ucciso sei persone e continuano a espandersi sostenuti da vento e temperature elevate, migliaia di persone hanno dovuto lasciare le case (500 delle quali sono distrutte) ed è stato arrestato un piromane. Nel rogo battezzato “Carr”, a nord di Redding in California, sono morti due pompieri (un terzo era morto pochi giorni fa), una donna di 70 anni, Melodie Bledsoe, e i suoi nipotini James Roberts, 5 anni, e Emily Roberts, 4 anni.
Le persone evacuate dalle case sono 38 mila è stato proclamato lo stato di emergenza parziale e il presidente Donald Trump ha firmato un decreto ordinando all’agenzia di gestione delle emergenze (Fema) di sostenere le autorità della contea. Un uomo di 32 anni, Brandon McGlover, è stato arrestato poco dopo l’inizio dell’incendio, è sospettato di aver acceso nove focolai nella contea di Riverside e gli sono stati contestati 15 capi d’accusa per i quali si è proclamato innocente.
L’estensione dei roghi
Il “Carr Fire”, che ha avuto inizio lunedì scorso, ha consumato 32.749 ettari, contro i 19.551 di venerdì, sempre secondo il Dipartimento forestale e anti-incendi dello Stato. «I venti, le alte temperature e la vegetazione secca hanno ancora il potenziale per alimentare la crescita del fuoco: la propagazione del fuoco è stata attiva in tutte le direzioni e ha fatto passi significativi», ha fatto sapere l’ente dello Stato che si occupa di proteggere dai roghi le foreste di proprietà pubblica e privata. Il governatore Jerry Brown venerdì aveva chiesto l’assistenza federale «per salvare vite e proteggere la proprietà» ed ecco la risposta di Trump, con il via libera agli aiuti federali.
LA STAMPA
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