Salvini: “L’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra”. E tace sul spari e violenze contro gli immigrati

di SILVIO BUZZANCA

ROMA  – “L’allarme razzismo è una invenzione della sinistra, gli italiani sono persone per bene, ma la loro pazienza è quasi finita. Io, da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città”.  Matteo Salvini chiude così la sua lunga giornata passata a twittare, bacchettare, ammonire, annunciare.

Decide di rispondere così il ministro dell’Interno dopo che da più parti si è alzata la richiesta di una sua presa di posizione sul tiro a bersaglio che alcuni italiani hanno fatto su rom e immigrati. Risponde così a chi gli chiede di fare conoscere il suo pensiero sull’ultimo episodio di violenza razzista, avvenuto a Partinico, in provincia di Palermo. Un 19enne senegalese richiedente asilo è stato malmenato in piazza da quattro persone che lo hanno insultato e “invitato” a tornarsene al suo Paese.

E invece Salvini nega che ci siano episodi di razzismo, non dice nulla sugli spari e continua la sua campagna contro gli immigrati. Comincia di buon mattino, quando rilancia la sua crociata contro i venditori ambulanti, spesso extracomunitari, che vendono le loro mercanzie sulle spiagge italiane. Ma ha nel mirino anche chi pratica massaggi o fa tatuaggi.

“Finalmente spiagge sicure e ripulite, senza venditori abusivi. A differenza del passato, ai Comuni le risorse necessarie per i controlli: 2 milioni e mezzo di euro per 54 località. Dalle parole ai fatti!”, scrive su Twitter.

Le reazioni – La sua dichiarazione e i suoi silenzi accendono però le polemiche da parte dell’opposizione di centrosinistra: “Il ministro dell’Interno  – dice Matteo Orfini del Pd –  commentando l’aumento di violenze razziste dichiara che l’emergenza razzista non esiste ed è un’invenzione della sinistra. Confermando così che un’emergenza razzista c’è. E che il ministro dell’Interno ne è la causa”.

“Quello che è accaduto a Partinico – scrive invece Andrea Maestri, esponente di Possibile – è l’ennesimo gesto nauseante. Il segno è stato passato già da tempo ormai. Il governo ha sdoganato il peggiore razzismo e si sono verificati episodi inqualificabili. Quindi attenzione: non si può derubricare questo atto a un fatto singolo, un caso di cronaca tra tanti. La responsabilità politica è di questo governo, in primis il ministro dell’Interno, Matteo Salvini”.

“Negli ultimi 45 giorni i giornali italiani hanno dovuto inaugurare la rubrica fissa del tiro a segno contro i migranti – accusa invece Giovanni Paglia di Leu – Siamo arrivati finora alla settima persona colpita, e il ministro dell’Interno continua ad alimentare il clima di intolleranza xenofoba, anziché schierarsi dalla parte delle vittime. Di più, promuove in prima persona la diffusione di armi. Ci sarà mai un sussulto di dignità del M5S, o quattro poltrone valgono qualsiasi prezzo?”.

Intanto Salvini replica anche all’amministrazione di Maiorca che lo ha dichiarato indesiderato sulle sue spiagge. Con un altro tweet: “Primo bagno dell’anno! Evviva la Romagna, altro che Maiorca, baci ai rosiconi”.  Poco dopo non gli sfugge la dichiarazione con cui il comandante della fregata Fasan, Sebastiano Rossitto, segnala che davanti alle coste della Libia “tutto è cambiato, non arriva più nessuno”. “È cambiata la musica. Volere è potere”, twitta Salvini.

Potrebbe bastare, ma ha ancora negli occhi la copertina di Famiglia Cristiana con quel “vade retro”, gli articoli di Avvenire, le critiche del mondo cattolico.  E allora riprende lo smartphone per fare sapere all’universo che i cattolici stanno con lui. “Famiglia cristiana ti attacca? Infischiatene, noi credenti siamo dalla tua parte. Ancora grazie per le migliaia di messaggi di solidarietà ricevuti. Statene certi, non mollerò proprio adesso!”. Di Partinico nulla. Non twitta nulla.

REP.IT

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