Pd, Renzi: “Presto toccherà di nuovo a noi”. Ed evoca le inchieste sui fondi della Lega e sui troll contro Mattarella

ROMA. “Presto toccherà di nuovo a noi”. Matteo Renzi apprare a sorpresa in una diretta Facebook da Palazzo Giustiniani (“l’ultima diretta prima delle vacanze”), poche ore dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte. Punzecchia l’attuale premier dicendo che è “più slogan che sostanza”. Attacca la maggioranza su vaccini e decreto Dignità (lo chiama “decreto disoccupazione”). Ma soprattutto evoca una fine rapida per il governo: “A settembre o ottobre vedrete che si sarà da divertirsi”. Parla di due inchieste giudiziarie: quella sui fondi della Lega, condannata al sequestro di 49 milioni di euro per la vicenda legata ai rimborsi elettorali. Ma soprattutto si dilunga sull’inchiesta della procura di Roma per l’attacco troll al capo dello Stato. Un’indagine che riguarda il tweetstorm #Mattarelladimettiti, ma anche un’offensiva Facebook come raccontato oggi da Repubblica.

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E a proposito dell’inchiesta romana, ricorda: “Ho chiesto al procuratore Pignatone di essere ascoltato come testimone perchè credo che su questa storia delle fake news si giochi il futuro dello Stato democratico”. Altro che “bolla di sapone. E ancora: “Occhio ragazzi! Si arriva a pensare che ci sia una influenza russa nel referendum sulla Brexit e nel referendum costituzionale del 2016. Il referendum lo avremmo perso lo stesso, non cerco altre strane ragioni. Ma è tutt’altro che una bolla di sapone e ce la ritroveremo a settembre”.

Poi pronuncia una frase sbillina: “Nella notte dello scontro tra il Presidente della Repubblica e il Movimento 5 Stelle, Di Maio decide di chiedere l’impeachment per Sergio Mattarella, per alto tradimento”, osserva. “Una idiozia pura. In quel momento parte una campagna contro Mattarella, con un hashtag #Mattarelladimettiti, e con la creazione di profili falsi sui social. Cioè un soggetto a metà tra una società privata e un movimento politico, chissà, produce dei profili falsi. Il punto è: e se la Procura che ha aperto l’indagine scoprisse che ci son in questo Paese strutture che decidono di mettere in piedi un attacco al Presidente della Repubblica tramite profili falsi e fake news?”.

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Poi torna sull’inchiesta contro la Lega: “Salvini, il lanciatore di uova, ha detto una cosa passata quasi nel silenzio: ha detto che i magistrati di Genova devono stare attenti perchè rischiano di sprecare denaro pubblico. Ma perchè ce l’ha con i magistrati di Genova? Perchè sono quelli che stanno indagando sui 49 milioni. Ma lo spreco di denaro pubblico lo ha fatto la Lega, è la Lega che deve restituire 49 milioni di denaro pubblico. C’è una sentenza della Cassazione che dice che la Lega deve restituire i soldi”.

Poi abbandona le questioni giudiziarie per attaccare il governo sull’economia, e le promesse da campagna elettorale: “Adesso siamo alla verità: vi ricordate le grande promesse elettorali? Flat tax, reddito di cittadinanza….Di che cosa stiamo parlando? Fino ad ora non è stato fatto niente. Bisogna essere credibili in Europa, bisogna essere forti. Su Le Monde – a pagina due – ci sono le proposte di Di Maio e Salvini. Se dici quelle cose è normale che sui mercati si balla”. Di qui la conclusione: “Alla ripresa avremo tante cose da fare, le faremo col sorriso e la consapevolezza che il governo del nostro Paese è un governo che si occupa più di spot che di sostanza e che presto toccherà di nuovo a noi”.

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