Vaccini, scontro sull’autocertificazione. E anche Bussetti critica Grillo
Il ministro dell’Istruzione si schiera dalla parte dei dirigenti scolastici. Dopo la reazione della titolare della Salute Giulia Grillo allo strappo dei presidi di tutta Italia, che ieri hanno dichiarato che i bambini non vaccinati non entreranno a scuola, arriva anche la presa di posizione di Marco Bussetti. “È opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, che costituiscono snodo fondamentale per il sistema di istruzione e formazione. Certamente la dirigenza scolastica non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria”, scrive su Facebook il ministro.
“La questione vaccinale è tema di salute pubblica”, continua Bussetti. “Il Miur, nell’ambito delle proprie competenze, garantisce la massima collaborazione al ministero della Salute per l’attuazione delle politiche sanitarie previste. In questo periodo tutti gli uffici del ministero dell’Istruzione sono al lavoro per il corretto avvio dell’anno scolastico”.
Oggi hanno preso posizione anche i pediatri. Il Collegio dei professori universitari di pediatria pubblica infatti una nota per rimarcare che la circolare Grillo-Bussetti sull’autocertificazione per i vaccini, “non solo confligge con la vigente normativa sulla certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, ma contrasta con il DPR 445/2000 che recita ‘I certificati medici, sanitari … non possono essere sostituiti da altro documento”.
È la stessa posizione dei presidi, alla quale la ministra aveva reagito attaccando: “Mi sembra una polemica surreale e un atto politico contro di me che non c’entro niente. Ormai ho le spalle larghe e sono abituata. L’autocertificazione è stata usata per tutto il 2017 e la presa di posizione di ieri dei presidi non la capisco, visto che la circolare è di un mese fa, il 5 luglio. Tra l’altro non esiste una circolare Grillo ma è stata fatta insieme al ministro Bussetti”.
La ministra della Salute, Giulia Grillo, ha risposto ai presidi nel corso di “Omnibus” su La7, facendo riferimento alla posizione dei presidi che hanno dichiarato che – così come previsto dal decreto Lorenzin – senza certificazione Asl i bambini non possono entrare a scuola.
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“Noi abbiamo semplicemente deciso – ha proseguito Grillo – di continuare ad usare lo strumento dell’autocertificazione nel 2018 anche perchè il ministro Lorenzin non ha fatto l’anagrafe nazionale. Autocertificazione significa certificare il vero e non il falso altrimenti sono previsti 6 mesi di carcere. Lo strumento dell’autocertificazione è stato usato per tutto il 2017, non capisco questa presa di posizione di ieri. Lo useremo anche per il 2018 perché Lorenzin non ha istituito l’Anagrafe vaccinale nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione”.
Proprio l’ex titolare della Salute ha affidato a Twitter la risposta a chi ha preso il suo posto: “Qualcuno spieghi a Giulia Grillo che l’autocertificazione prevista dalla legge è norma transitoria in attesa della data perentoria in cui presentare le certificazioni. La sua proroga serve solo ad attendere la norma per eliminare l’obbligo”.
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Grillo sempre in mattinata aveva annunciato che a settembre partirà una grossa campagna di comunicazione mai fatta finora sui vaccini, aggiungendo: “Abbiamo depositato ieri la proposta di legge della maggioranza, sarà parlamentare, in cui spingeremo per il metodo della raccomandazione che è quello che noi prediligiamo da un punto di vista politico, nel quale prevederemo delle misure flessibili di obbligo sui territori, quindi nelle regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche”.
Intanto il vicepremier Luigi Di Maio, intervenendo a Rtl 102.5, ha ribadito: “dobbiamo rispettare lo stesso livello di obbligo che c’è in Europa. Vaccinare i nostri figli ed ascoltare i medici: se dicono che vanno fatti vanno fatti. Chi non lo fa va convinto a farlo trasferendo l’importanza del trattamento vaccinale. Dire che i bambini non devono andare neanche a scuola è uno sbaglio. Bisogna convincere i genitori a farli vaccinare”.