Panico preventivo nel Governo per il rischio di attacco speculativo
Un sottile panico corre dentro le stanze del Governo. La spallata arriverà, la speculazione finanziaria ha messo nel mirino l’Italia. Ha messo nel mirino in particolare la legge di bilancio e la fedeltà italiana ai dettami europei. A sintetizzare con grande efficacia quanto potrebbe accadere arriva una nota di Bank of America ai suoi clienti: lo spread fra Btp e Bund potrebbe anche scendere fino a quota 170, ma se la manovra sarà sgradita ai mercati potrebbe piuttosto schizzare fino a 400 punti base entro fine anno, perché gli investitori si riposizioneranno in vista di un downgrade delle banche d’affari.
Lo spread, ovvero il termometro che misura la voglia degli investitori internazionali di puntare sull’Italia, tocca oggi – complice anche la crisi della lira turca – 279 punti, il valore più alto da fine maggio, nel pieno dell’incertezza sulla formazione del governo. La spia rossa si è accesa: i rendimenti schizzano, collocare i titoli italiani diventa più oneroso e faticoso. E allora ecco Lega e Movimento 5 Stelle in campo con interviste e dichiarazioni roboanti, per mettere le mani avanti in vista della manovra, con una tecnica consumata e già utilizzata dagli esecutivi del passato: c’è un nemico esterno – i mercati – che rema contro il Governo del cambiamento.
Si arriva, come ha fatto Giancarlo Giorgetti, a evocare complotti già pronti per la fine del mese, oppure come ha detto Luigi Di Maio, a rassicurare sulla resilienza dei duri e puri: “Se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili”. In apparenza una correzione di tiro rispetto al sottosegretario leghista, ma anche le parole del vice premier confermano, più che allontanare, l’imminenza, secondo il Governo, di un attacco speculativo. Di Maio prova a minimizzare sostenendo di non vedere “il rischio concreto che questo Governo venga attaccato, è più una speranza delle opposizioni”. Poi aggiunge che “non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende”.
Nel silenzio di Giuseppe Conte e Giovanni Tria, i gialloverdi si preparano ad affrontare i primi focolai di incendio finanziario che potrebbero scatenarsi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre quando arriveranno i giudizi delle agenzie di rating: prima Fitch il 31 agosto e poi Moody’s il 7 settembre renderanno note le loro valutazioni e stando ad alcune indiscrezioni il Governo si starebbe preparando a possibili valutazioni negative.
Bloomberg scrive che il Governo italiano avrebbe avuto “contatti con Mario Draghi” per fare fronte ai rischi di mercato. D’altro canto Paolo Savona è andato dal presidente della Bce a fine luglio, anche se Di Maio precisa che si è recato non tanto per tranquillizzare la Ue sulle politiche sovraniste ma perché “è giusto che il ministro degli Affari europei interloquisca con la Bce”. Una fonte del Governo spiega inoltre a Bloomberg che “l’unico interlocutore” del Governo con Eurotower è Giovanni Tria e qualsiasi voce di sue possibili dimissioni è “priva di fondamento”.
Una tensione crescente, un panico neanche troppo sottile. Anche il sottosegretario M5S Stefano Buffagni parla con l’Adnkronos del rischio speculativo, aggiungendo che “siamo pronti a fronteggiare qualsiasi problema ponendo l’interesse del Paese al primo posto”. Più netto, quasi definitivo, il presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi, leghista euroscettico, che su Twitter e a Bloomberg palesa tutto il suo scetticismo sulla tenuta del sistema: “Io sono sereno come l’arcobaleno… Ormai credo che il meccanismo sia innescato. O arriverà la garanzia Bce o si smantellerà tutto… Non vedo terze vie” scrive sui social. E poi segnala che “tutti sanno che il recinto che protegge la preda presto verrà tolto, e la speculazione finanziaria si sta posizionando”.
La spallata arriverà, quindi. Un complotto è alle porte, sostiene il Governo. Non la pensano così le opposizioni, non la pensa così neanche Carlo Cottarelli, che segnala come la tesi del complotto non abbia senso: “Con il secondo debito pubblico nell’area euro e il più basso tasso di crescita, qualcuno mi può dire perchè c’è bisogno di pensare a un complotto per spiegare l’aumento del nostro spread quando c’è turbolenza nei mercati finanziari?”.
Certo, la crisi turca sta mettendo pressione, ma ora è la manovra italiana a diventare cruciale. Il punto è sempre lo stesso: la maggiore flessibilità che l’Italia andrà a chiedere in Ue per liberare risorse necessarie a prevedere in legge di bilancio almeno i primi assaggi dell’abolizione dell’aumento dell’Iva, del reddito di cittadinanza, della flat tax e della revisione della legge Fornero, per citare solo alcuni dei provvedimenti annunciati. Ma oltre alle riforme ad alto costo, cercano spazio anche tante micro e macromisure che ministeri e forze di maggioranza presenteranno a settembre: fondi per abbattere le rette degli asili nido, sconti per l’acquisto dei seggiolini anti-abbandono, bonus vari da prorogare, a partire da quello per l’acquisto dei mobili. E poi la tante volte annunciata e mai arrivata cedolare secca sui negozi, passando per la stabilizzazione della compensazione tra debiti e crediti della P.a., l’aumento degli assegni per gli invalidi o del fondo per rimborsare i risparmiatori. La lista è già lunga ma dovrà superare l’ostacolo delle coperture per trovare ‘un posto al sole’.
Sarà difficile e il Governo comincia ad ammettere questa difficoltà. “Per dicembre – scrive Bank of America ai suoi clienti – ci aspettiamo che lo spread possa restringersi fino a 170 punti oppure ampliarsi fino a 400”. A prescindere dall’attendibilità di queste stime, Bank of America spiega cosa pensa il mercato: se la manovra rispetterà i vincoli di bilancio, si tranquillizzerà. Altrimenti dopo il clima rovente di questi giorni potrebbe scatenarsi la tempesta perfetta e in questo caso il Governo ha già deciso a chi scaricare la colpa: ai mercati.
L’HUFFPOST
This entry was posted on martedì, Agosto 14th, 2018 at 06:57 and is filed under Editoriali - Opinioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.