Autostrade prende tempo sulla revoca

Il primo assegno, da 500 milioni, per «ricostruire il Morandi» in acciaio «in otto mesi» — come annunciato a quattro giorni dal crollo del ponte sulla A10 dall’amministratore delegato Giovanni Castellucci — ha avuto il via libera da parte del consiglio di amministrazione. Nessuna risposta però al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri in un’intervista al Corriere della Sera ha chiesto «almeno quattro volte di più».

L’attenzione degli amministratori, soprattutto quelli in rappresentanza dei soci di minoranza (Christoph Holzer di Allianz) e (Hongcheng Li di Silk Road Fund), ieri era rivolta alla relazione tecnica di Castellucci, il primo documento sul collasso del viadotto del Polcevera redatto dai tecnici della Spea Engineering. Prima del consiglio si era riunito il Comitato controllo e rischi interno alla società guidato Giuliano Mari, ingegnere, consigliere indipendente anche della capogruppo Atlantia, che a sua volta riunisce oggi il consiglio. La relazione tecnica finisce dunque sul tavolo dell’azionista di controllo: Sintonia, detenuta al 100% da Edizione, la holding della famiglia Benetton. In consiglio siede oltre a Gilberto Benetton, anche l’ex amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano. Il testo sarà visionato con grande attenzione anche da Massimo Lapucci, in rappresentanza della fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

La preoccupazione è altissima per una società che in pochi giorni ha perso cinque miliardi di capitalizzazione ed è oggetto di propositi di statalizzazione da parte del governo. Ieri è circolata l’ipotesi di un coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti per rilevare Autostrade per l’Italia, che ha un valore d’impresa vicino ai 15 miliardi di euro. Ma sul tavolo resta soprattutto l’ipotesi di decadenza della convenzione con lo Stato, appena richiesta formalmente dal ministero dei Trasporti in una lettera firmata da Vincenzo Cinelli, capo della direzione di Vigilanza sulle concessionarie autostradali del dicastero guidato da Danilo Toninelli. Autostrade per l’Italia ha 15 giorni per rispondere con le sue controdeduzioni. La risposta, quandi, è attesa entro il 4 settembre. A ridosso di quel giorno verrà convocato un altro consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia. È al lavoro uno stuolo di consulenti legali. Nomi di prestigio come gli avvocati Franco Gianni e Sergio Erede.

Diverse fonti osservano come la duplicazione dei ruoli del presidente Fabio Cerchiai, che ricopre lo stesso incarico di numero uno anche in Atlantia, holding di Autostrade, e in Edizione, la finanziaria dei Benetton sia diventata un tema di opportunità e forse un problema per la confusione che genera. Le dimissioni dell’amministratore delegato Castellucci non sarebbero, al momento, state prese in considerazione dalla famiglia di Ponzano Veneto.

CORRIERE.IT

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