L’ira di Salvini su giudici e pm: “Indagano me e nessuno a Genova?”
Lo scontro tra Matteo Salvini e la magistratura si fa ora durissimo. La decisione della procura di Agrigento di indagare il ministro dell’Interno per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio ha fatto infuriare il leghista.
Che da Pinzolo non si è fatto pregare e si lancia all’attacco dei giudici, dei pm e della magistratura in genere.
“Fuori la politica dalle aule di giustizia – dice il vicepremier – In Italia ci sono 4 milioni di processi arretrati e indagano un ministro che difende i confini e difende i diritti degli italiani”. Non si mostra preoccupato dell’indagine decisa dal pm Luigi Patronaggio, ma lo considera un affronto. “Se vogliono indagarmi mi indaghino ma è difficile fermarci”, spiega ai suoi fan il ministro. “Possono arrestare me ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c’è un indagato e indagano un ministro che salvaguardia la sicurezza di questo Paese. È una vergogna”.
L’invettiva contro la magistratura prende poi pieghe più generali. Salvini non cita mai per nome Patronaggio, ma è inevitabile pensare che le parole pronunciate al microfono non siano dirette a lui. “Se un giudice vuole fare politica, non faccia il magistrato o il procuratore, ma si candidi con il Pd”, attacca il vicepremier. “Il procuratore di Agrigento lo aspetto con il sorriso a Pinzolo. Aspetto un procuratore che invece di indagare un ministro indaghi i trafficanti di essere umani e spero che mi stia guardando. Essere indagato per difendere i diritti degli italiani è una vergogna”.
La polemica si sposta anche su Genova. Il ministro definisce “vergognoso” vivere “in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c’è un indagato e indagano un ministro che difende i confini del Paese”. E Pinzolo lo riempe di applausi.
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