Il sociologo Maurizio Barbagli: “La sinistra sottovaluta le paure della gente, la sicurezza non è nel suo dna”
“Il tema della sicurezza? Non è nel dna della sinistra“. A dirlo non è Matteo Salvini. E nemmeno Giorgia Meloni. Ma il grande sociologo Maurizio Barbagli, 80 anni, la gran parte dei quali trascorsi anche come militante o elettore dei partiti di sinistra. “Voto ancora per il Pd, ohimè, anche se sottovaluta le paure della gente” dice in una lunga intervista al Corriere della Sera.
“Eppure – continua – i dati solidi parlano chiaro: nelle violenze carnali i clandestini sono il 62% del totale degli stranieri denunciati, nello spaccio di droga addirittura il 90%“. Eppure, la sinistra nega il fenomeno. “Perchè pensa che parlarne aumenti l’ostilità verso gli stranieri, che sono visti come il nuovo proletariato. Ma così facendo, risulta poco credibile e perde le elezioni. La Lega non è che si inventa i problemi, i problemi ci sono anche se poi non sempre le soluzioni sono quelle giuste. Ma – prosegue – la sinistra è incapace di fare questi calcoli”.
E l’Italia? “E’ poco organizzata a gestire flussi immigratori che sono difficili da controllare. Le commissioni che devono distinguere i richiedenti asilo dagli immigrati economici ci impiegano un anno e mezzo prima di dare una risposta e intanto nelle nostre città abbondano gli africani in giro a far niente”.