Diciotti, Di Maio: “Salvini avanti, ma no attacchi a procure”. Cei: “Non si può fare politica sulla pelle dei poveri”

di ALBERTO CUSTODERO

ROMA – Il vicepremier Luigi Di Maio che difende Matteo Salvini indagato per il caso Diciotti, ma lo invita a moderare i toni con la magistratura. Il vicepremier leghista che raccoglie l’invito postando su Facebook una sua foto con un boccale di birra in mano e la didascalia “Un brindisi a chi indaga”. Il Pd che rinfaccia a Di Maio di praticare una ‘doppia morale’ perché nel 2016 chiese le dimissioni dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano in quanto anche lui, come oggi il vicepremier leghista, indagato.

L’intervento del vicepremier grillino, postato su Facebook da Pomigliano D’Arco (“Sono dalla mia famiglia”), solleva un vespaio di reazioni politiche. Fra queste, il segretario del Pd. “È impressionante – twitta Maurizio Martina – il servilismo di Di Maio a Salvini. È stata persa qualsiasi coerenza pur di difendere il potere per il potere”.

• LA CEI: “NON STRUMENTALIZZARE I POVERI”
Ma sul caso dei migranti bloccati a bordo della nave della Guardia Costiera che li ha salvati da un naufragio interviene, con una bacchettata al governo, la Cei. “Non si può far politica sulla pelle dei poveri”, ha detto (in un’intervista a Sky tg24), Ivan Maffeis, il portavoce della Conferenza episcopale italiana.

Diciotti, Di Maio: "Salvini avanti, ma no attacchi a procure". Cei: "Non si può fare politica sulla pelle dei poveri"

“Un brindisi a chi indaga”: foto postata da Salvini su Fb

Che ha aggiunto: “Il rischio di strumentalizzare i poveri anche laddove giustamente si chiede una risposta corale e condivisa rimane veramente alto. Il governo ha usato queste persone per forzare l’Europa ad una risposta, che si è rivelata alquanto parziale, alquanto debole”. Un’accusa respinta dallo stesso Di Maio: “Non facciamo politica sulla loro pelle”. E il Papa, parlando dall’Irlanda, torna sul tema migranti: “Che sfida è sempre quella di accogliere il migrante e lo straniero!”, ha detto. Solo “quell’amore può salvare il mondo”.

• IL BOTTA E RISPOSTA TRA DI MAIO E RENZI
“Il ministro Matteo Salvini – ha sottolineato Di Maio – vada avanti perché non ha violato il codice etico del contratto e dei Cinque stelle”. “Il Governo – ha aggiunto – si assume la responsabilità politica delle scelte fatte sul caso della nave Diciotti ma c’è pieno rispetto per l’azione della magistratura per cui non dobbiamo attaccare i pm che indagano“. “Non facciamo piombare di nuovo questo Paese negli scontri tra procure, pm e politica”, è l’appello del vicepremier.

Ma la posizione del vicepremier grillino non piace a Matteo Renzi che lo attacca su Twitter. “Non chiediamo a Di Maio di far dimettere Salvini ‘in 5 minuti’. No! Noi diciamo solo a Di Maio che la sua doppia morale è una vergogna civile. E che manganellare via web gli avversari quando fa comodo non è politica, ma barbarie. Parlavano di onestà, dovrebbero scoprire la civiltà”.

Il riferimento è a un tweet del 2016 in cui Luigi Di Maio chiedeva le dimissioni dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano indagato per abuso d’ufficio. “Alfano indagato per abuso d’ufficio. Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato. Si dimetta in 5 minuti!” twittava il capo politico del M5s il 25 febbraio di due anni fa.

Ma anche Di Maio attacca Renzi: “Ricordatevi che se esistono casi come quello della Diciotti, la responsabilità è tutta di un signore, che non nomino nemmeno più, che a capo del governo del Pd andò in Europa e firmò l’apertura dei porti italiani in cambio di qualche briciola di flessibilità per gli 80 euro”.

Immediata la twitter-replica di Renzi. “È falso! I fondi per gli 80 euro si trovano a marzo 2014, il naufragio nel Mediterraneo è ad aprile 2015. Le due cose non sono collegate. Inizio a pensare che Di Maio non sia cattivo: è solo che non ci arriva”.

• L’ATTACCO AD ALFANO: “SI DOVEVA DIMETTERE IN QUANTO TALE”
Ma a chi gli chiede coerenza, Di Maio replica così: “Mica c’è bisogno di una indagine per far dimettere Alfano! Alfano si doveva dimettere in quanto tale”.

Dopo una lunga premessa contro l’Europa (“Ci hanno sbattuto la porta in faccia” ha detto sul vertice di Bruxelles del 24 agosto), dopo essersela presa con la sinistra sui centri di accoglienza,

Diciotti, Di Maio: ”Salvini indagato rimanga al suo posto, non vìola il codice etico M5s”

Dopo essersela presa con Laura Boldrini e Maria Elena Boschi (“Se i migranti le conoscessero…”, ha detto) criticandole per aver fatto “la passerella” sulla Diciotti, Di Maio loda “il gioco di squadra ” del governo di cui è vicepremier. “Ho detto sempre che era compatto”. Difende il premier Giuseppe Conte che minaccia di sospendere i fondi all’Ue. Replica Boschi, che  proprio dal M5S fu presa di mira sul caso Banca Etruria: “Questo è il giustizialismo cinque stelle che ha manganellato tanti innocenti. E io ne so qualcosa. Con i loro avversari sono violenti, con i loro alleati sono silenziosi. Di Maio ha una doppia morale, ma nessuna dignità”.

• DI MAIO DIFENDE LA MAGISTRATURA, BERLUSCONI SALVINI
Quindi, commenta le due notizie che riguardano l’alleato leghista: l’indagine della procura di Agrigento nei confronti del ministro dell’Interno per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. E la violenta reazione contro la magistratura di quest’ultimo: “È una vergogna”.

“Possono arrestare me – è stata la reazione del vicepremier leghista – ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c’è un indagato e indagano un ministro che salvaguarda la sicurezza di questo Paese. È una vergogna”.

Di Maio difende dunque l’operato del governo, ma invita Salvini a moderare i toni nei confronti dei pm per evitare che si ritorni allo scontro politica-magistratura che ha caratterizzato i governi Berlusconi. Non è forse un caso che proprio Silvio Berlusconi esprima solidarietà al titolare del Viminale e colga l’occasione per sferrare un nuovo colpo alla magistratura.

“Esprimo la mia vicinanza a Salvini – afferma il Cavaliere – la cui assurda ed inconsistente vicenda giudiziaria non potrà che avere un esito a lui favorevole. Ancora una volta l’autorità giudiziaria è intervenuta su una vicenda esclusivamente politica su cui non dovrebbe minimamente interferire”.

REP.IT

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