Piazza Affari da maglia rosa a maglia nera in Europa in 3 mesi. Bruciati 80 miliardi di valore

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L’incertezza regolamentare sul tema concessioni aggiunge un nuovo elemento di vulnerabilità al mercato azionario italiano, già fiaccato dalla debolezza sul suo comparto più rappresentativo: quello finanziario, bersagliato dalle vendite per via dell’impennata dello spread. Questo mix di fattori ha fatto sì che la Borsa di Milano passasse, nel giro di pochi mesi, da essere maglia rosa a essere maglia nera sul mercato azionario continentale.

Al 7 maggio 2018 il FTSE MIB poteva vantare un rialzo di quasi il 13% da inizio anno, in netto vantaggio rispetto agli altri listini europei, fermi a un +4,6 per cento. Questo primato tuttavia si è volatilizzato nel giro di pochi mesi. Oggi il saldo 2018 del paniere Ftse Mib risulta negativo per il 5,64%, a fronte di un -0,96% dell’indice continentale Stoxx Europe 600.

LA DIVARICAZIONE DELLE BORSE
Andamento dell’Ftse Mib e dello Stoxx 600 a confronto

Dai massimi di inizio maggio l’indice ha perso il 16%, bruciando circa 80 miliardi di capitalizzazione. Buona parte dei quali in capo al solo settore finanziario il cui andamento è strettamente correlato all’andamento dello spread, visto che banche e assicurazioni sono tra i principali detentori di titoli di Stato italiani.

Se BoT e BTp si deprezzano, il patrimonio di banche e assicurazioni viene eroso. Per questo il mercato vende le loro azioni. Il valore di mercato di banche e assicurazioni italiane oggi risulta inferiore di circa 43 miliardi rispetto ai picchi di inizio maggio.

In netto calo anche la capitalizzazione delle utilities (-14 miliardi), soprattutto per via del tonfo di Atlantia seguito del crollo del ponte Morandi, costato 5 miliardi in termini di capitalizzazione persa. Si è ridotta di 11 miliardi la capitalizzazione del settore industriale.

Tra le maggiori società quotate quella che ha perso di più è stata Atlantia, che vale il 36% in meno rispetto ai massimi di inizio maggio. Pesanti anche le performance di Banco Bpm (-34%), Intesa Sanpaolo (-31%) e Telecom Italia (-31%).

ILSOLE24ORE

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