Roma, 29 agosto 2018 – Nessuna deroga sul taglio delle pensioni d’oro. Luigi Di Maio è categorico, nonostante le critiche mosse dal dossier di Alberto Brambilla, numero uno di ‘Itinerari previdenziali’ e (ascoltato) consigliere di Matteo Salvini su lavoro e pensioni. “Non voglio entrare in scontro con nessuno”, dice il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro in visita al Cairo, ma “nel Contratto abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d’oro”.

“Ora si sta dicendo che colpisce le donne e i pensionati del Nord: sia ben chiaro che noi agiamo su persone che prendono da 4mila euro netti in su e se non hanno versato abbastanza contributi per arrivare a quella cifra noi tagliamo quella pensione privilegiata – spiega il vicepremier pentastellato – Si stanno trattando come dei poveri disperati che dobbiamo andare a salvare, ma fatemeli conoscere questi poverelli e così capisco di che aiuto hanno bisogno”.

“La nostra missione è non toccare da 4mila in giù, è una proposta di legge depositata, firmata dai capigruppo dei 5 Stelle e della Lega e si va avanti fino alla fine. Se qualcuno vuole dire che il Contratto non lo si vuole attuare, lo dica chiaramente”, conclude Di Maio.

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