Costretti a vietare anche la messa. È l'”effetto islam”
Messa di San Rocco «vietata», proprio come la preghiera islamica. Effetti collaterali, e un po’ paradossali, della par condicio applicata ai culti.
Accade a Magenta, dove il sindaco, avendo negato una tensostruttura al centro islamico locale, è «costretta» a negarlo anche alla messa del rione. E così la tranquilla cittadina fra Milano e il Ticino nota per la lontana battaglia risorgimentale, torna sotto i riflettori per il caso San Rocco, scoppiato alla vigilia della storica festa, prevista per ieri. «La festa – spiega il Comune – si svolge in una tensostruttura che non è un luogo di culto». Niente messa, dunque. A dare fuoco alle polveri ci pensa il Pd che, nel 2017, ha perso malamente le elezioni, vinte dal centrodestra. San Rocco diventa un’occasione di rivincita: «Una situazione assurda», attacca. La sindaco Chiara Calati tiene il punto su una rigorosa parità di trattamento: «Nessuna confessione religiosa può praticare il culto lì».
L’improvvisa preoccupazione della sinistra per la messa, in realtà, nasconde l’esigenza di difendere una consolidata linea pro-islam del Pd locale. Anche a Magenta, infatti, si è insediata una comunità islamica. Piuttosto «vivace» peraltro, se è vero che a metà luglio si è data appuntamento in massa sotto le finestre del Municipio per chiedere un luogo di preghiera. In quella occasione hanno dichiarato di essere 1.500, per lo più pakistani. E il sindaco ha spiegato loro che la moschea «non s’ha da fare», perché negli strumenti urbanistici non c’è. Il Pd – come da tradizione, appunto – ha difeso i musulmani magentini, spiegando invece che il minareto si può fare, eccome. E anche l’afflato con cui i «dem» si occupano della messa di San Rocco si spiega così: la polemica serve a dire che quel tendone doveva essere concesso a tutti, che è stato sbagliato non concederlo ai musulmani. «Quando decidi di usare le differenze per marcare i confini, invece che per arricchirsi reciprocamente – enfatizza il portavoce del Pd milanese Paolo Razzano – una comunità inizia a morire». Il sindaco è sicuro: «Lo svolgimento della messa in Basilica non cambierà la vera anima del rione». Ieri si è celebrata la festa, con qualche discussione in più. Ma qualcuno ha tagliato corto: «Per cinque anni l’amministrazione di sinistra, per il Santo Natale, ci ha imposto presepi etnici, non rispettando le nostre tradizioni, ora per celebrare una messa in chiesa un putiferio».
IL GIORNALE