Corruzione, ddl approvato | Bonafede: “Daspo a vita per condanne oltre 2 anni”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul contrasto della corruzione nella Pubblica amministrazione. La riunione è durata circa due ore. Il testo contiene una serie di misure, come il Daspo per i corrotti e l’impiego dell’agente sotto copertura. Viene istituito inoltre il concetto di ravvedimento, cioè la possibilità per il corrotto di ottenere sconti di pene nel caso denunci il reato volontariamente entro sei mesi.

Bonafede: “Chi sbaglia paga, non c’è più scampo” – “Con questa legge – ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – dimostriamo che il governo vuole fare tesoro di quanto accaduto negli anni passati e varare una legge anticorruzione all’avanguardia, che ci mette come Paese leader in questo campo. Non lasceremo scampo, non ci sarà margine di alcun tipo per il fenomeno della corruzione. Da ora in poi, chi sbaglia paga”.

“Daspo a vita con condanne oltre i due anni” – E aggiunge: “Se una persona è condannata in via definitiva per corruzione (e otto nuovi reati sono stati inseriti) non avrà più la possibilità di stipulare contratti con la Pubblica amministrazione. Per condanne fino a due anni, il Daspo può durare da 5 a 7 anni. Quando invece la condanna è superiore ai due anni il Daspo è a vita, scritto nero su bianco. Il mio messaggio è che da ora in poi non se la cava più nessuno”.

La riabilitazione e la revoca del Daspo – Una revoca del Daspo potrà essere concessa in caso di riabilitazione, ma solo passati 12 anni dall’espiazione della pena. Un periodo di tempo a cui vanno aggiunti i tre anni previsti per ottenere la riabilitazione. Se il soggetto è recidivo, i tempi aumentano, perché in quel caso servono 10 anni per chiedere la riabilitazione.

Si apre, continua il ministro, “una prospettiva di onestà per il Paese e ci permette di andare a testa alta nel mondo. Chiamiamo questa legge ‘spazza corrotti’ perché dopo tanti anni di battaglia in nome della legalità, della giustizia e dell’onestà, portare in Consiglio dei ministri un ddl che significa una vera rivoluzione nella lotta alla corruzione è motivo di orgoglio e commozione”.

Conte: “Restituiremo competitività al Paese” – Questo ddl, commenta il premier Giuseppe Conte, “è il primo passaggio di una serie di provvedimenti che restituiranno al Paese competitività. Approviamo prima una regolazione più incisiva in materia di contrasto alla corruzione ma stiamo lavorando anche alla riforma dei contratti pubblici, alla semplificazione, alla digitalizzazione dei servizi pubblici, alla semplificazione del regime fiscale tributario, al reddito di cittadinanza e alla Fornero”.

Conte annuncia per la settimana prossima “un decreto sulle emergenze, sui terremoti, una revisione del sistema delle infrastrutture, un riammodernamento, una revisione delle concessioni: in prospettiva vorremmo far ripartire la leva economica del Paese, creare un ambiente giuridico favorevole alla crescita economica, siamo in pieno periodo di manovra, favorevole allo sviluppo sociale ma per essere credibili in Italia dobbiamo prima creare una regolazione di forte contrasto alla corruzione”.

TGCOM

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