Dati Usa e Wall Street trainano le Borse. A Piazza Affari ko di Astaldi
–di E. Micheli e A.Fontana
L’ottimismo sull’andamento dell’economia statunitense, alimentato dai dati sulla produzione industriale e dalla fiducia dei consumatori e accompagnato dall’analisi molto positiva del presidente della Fed di Chicago Evans, hanno sostenuto favorito gli acquisti sui listini azionari europei mentre Wall Streeet dopo una buona partenza è in calo. In chiusura i principali indici sono vicini ai massimi di seduta: anche Piazza Affari, a lungo incerta, ha terminato con un +0,19% nel FTSE MIB mentre Parigi, Francoforte e Madrid sono salite di circa mezzo punto percentuale. Contestualmente, ha recuperato terreno il dollaro tornato sotto quota 1,17 nel cambio con l’euro: alla chiusura dei mercati continentali il cross si attesta a 1,1663 dollari per un euro (1,1703 ieri).
A Milano rimbalzo di Saipem (+3,5%) supportata da un report di Bernstein dopo il tonfo di ieri legato all’andamento del petrolio. Ancora bene Stmicroelectron (+1,8%) sull’effetto Apple e in rimonta il lusso. Male Recordati (-2%), ancora in flessione Telecom Italia(-0,9%) dopo l’assegnazione delle frequenze di due lotti della banda 700 nell’ambito della procedura per assegnare il 5G. Debole Atlantia (-0,5%): il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha ribadito che il gruppo non ricostruirà il ponte di Genova. Ko Astaldi (-6,5%) sul possibile passo indietro di JpMorgan nell’operazione di aumento di capitale. Piatto il petrolio a 68,6 dollari al barile a New York e a 77,9 dollari al barile a Londra.
Wall Street scende, Trump pronto a nuovi dazi verso Cina
Gli indici a Wall Street hanno virato repentinamente in calo a causa di indiscrezioni secondo cui il presidente americano, Donald Trump, sembra intenzionato a fare scattare i gia’ ventilati dazi su importazioni cinesi aventi un valore annuo di 200 miliardi di dollari. E questo, nonostante Usa e Cina siano in contatto per avviare un quinto round di negoziati dopo quello di agosto, finito a Washington senza un’intesa. L’idea che le trattative ripartissero era teoricamente pensata per temporeggiare e cercare di ottenere concessioni da Pechino prima di imporre quei dazi. Solo venerdì scorso Trump aveva minacciato altre tariffe doganali per 267 miliardi in aggiunta a quelle da 200 miliardi dopo quelle da 50 miliardi entrate in vigore tra luglio e agosto. Attraverso la stampa locale, la Cina aveva detto oggi che pur essendo “seria” nel volere risolvere le tensioni “non cederà alle richieste americane” perché “ha carburante a sufficienza per guidare la sua economia anche se una guerra commerciale si fa prolungata”. Il mercato potrebbe essere innervosito anche dal mea culpa di Paul Manafort, ex direttore della campagna elettorale di Trump che ha deciso di cooperare con il procuratore speciale Robert Mueller.
Tornando a Piazza Affari, fuori dal paniere principale Bca Carige è rimasta stabile, dopo che ieri è emerso che la famiglia Malacalza ha incrementato la propria quota fino al 27,6%. Bankitalia, inoltre, ha invitato inoltre la cordata concorrente Mincione-Volpi-Spinelli a inviare istanza di autorizzazione alla partecipazione congiunta posseduta e pari al 15,198% del capitale congelando di fatto i voti della cordata al 9.9%. Astaldi ha accusato una caduta superiore al 6% dopo che il Sole 24 Ore ha scritto oggi che l’aumento di capitale da 300 milioni è in bilico, con Jp Morgan pronta a sfilarsi dall’operazione visto che non sono ancora stati rispettati alcuni step come innanzitutto la cessione delle quote nella JV che ha in concessione il Terzo Ponte sul Bosforo. La società ha tempo fino a fine mese per stringere accordi di vendita.
In Europa acquisti su auto e materie prime. Francoforte la migliore
Sull’azionario europeo gli acquisti hanno premiato in primo luogo il comparto auto e quello delle materie prime: Francoforte, listino “sensibile” ai movimenti dei costruttori auto, e’ stata per questo motivo la migliore salendo dello 0,57% nell’indice Dax30. In prima fila Volkswagen che ad agosto ha visto aumentare del 6,8% le vendite in Cina. Bene sul listino tedesco anche Bayer e Infineon. Auto sotto i riflettori anche a Parigi dove il Cac40 e’ salito dello 0,46%: +4,6% Valeo, +2,8% Renault. In calo Vivendi(-1,5%). A Londra (+0,3%) si sono messi in luce Burberry nel comparto lusso (che in generale ha vissuto una seduta piuttosto positiva) e alcuni titoli industriali come Bae Systems e Rolls-Royce.
Nell’intera settimana +2,1% per il Ftse Mib
Con le performance odierne, Piazza Affari archivia la settimana con un complessivo incremento del 2,14% trainato dalle performance di Pirelli (+6,5%), Leonardo (5,4%) e Saipem(+4,6%). St, Poste e Recordati sono stati i peggiori sul saldo settimanale. Il rally del petrolio (tra le questioni geopolitiche, la riduzione dell’export iraniano e l’uragano Florence) e una maggiore di fiducia sul tema delle tariffe commerciali sull’auto ha permesso ai titoli dell’Oil&gas e dell’automotive di essere tra i protagonisti della settimana in tutta Europa. Oltre a Piazza Affari, anche Madrid ha guadagnato il 2,1% mentre Parigi e’ salita complessivamente dell’1,9%, Francoforte dell’1,4% e Londra solo dello 0,38% complice il rafforzamento della sterlina nella prima parte della settimana sulla prospettiva di accordi in arrivo entro un paio di mesi tra Ue e Uk sulla Brexit.
In Italia allunga all’1,6% annuo l’inflazione di agosto, ma sale il debito
Sale ancora il debito pubblico italiano, già sotto la lente delle autorità europee. A luglio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 18,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.341,7 miliardi, secondo la comunicazione di Banca d’Italia. Proprio ieri avevano puntato l’indice sull’elevato indebitamento italiano sia il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, sia il commissario europeo per il Bilancio, Gunther Oettingher. Quest’ultimo ha definito non tollerabile il rapporto italiano tra debito e pil sopra il 130%. Intanto ad agosto ha allungato il passo l’inflazione italiana, anche se il dato definitivo è stato inferiore alle iniziali stime. Secondo le rilevazioni di Istat nel mese di agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente e dell’1,6% su base annua. A luglio la variazione annua era stata dell’1,5%. I dati definitivi sono tuttavia risultati inferiori alla stima preliminare, quando era stata calcolata una variazione annua dell’1,7% .
Spread chiude invariato a 236 punti, rendimento decennale al 2,81%
Chiusura su livelli invariati per lo spread tra BTp e Bund. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark con scadenza febbraio 2028 (Isin IT0005323032) e il decennale tedesco con scadenza agosto 2028 si attesta a 236 punti base, lo stesso livello della chiusura di ieri. Sale lievemente il rendimento del BTp decennale benchmark che viene indicato al 2,81%, dal 2,80% del riferimento precedente.
(IL Sole 24 Ore Radiocor)