Grillo al lavoro per il taglio del ticket su farmaci e visite: medici sul piede di guerra
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, è al lavoro per arrivare alla riduzione dei ticket sanitari, sia sui farmaci sia sulle visite specialistiche. Una misura che ha l’obiettivo di aiutare le famiglie italiane: l’annuncio arriva dal ministro stesso, la quale ha sottolineato come la priorità sia anche quella di tagliare la spesa out of pocket, ovvero la spesa affrontata di tasca propria dei cittadini per la salute, «migliorando efficienza ed appropriatezza delle prescrizioni».
La misura è stata annunciata da Grillo in occasione della presentazione dei lavori del 68/mo Comitato regionale Oms Europa che inizieranno da lunedì a Roma. L’obiettivo sembrerebbe condiviso anche dal ministero dell’Economia: «Le prime interlocuzioni che ci sono state con il dicastero dell’Economia, in vista della legge di bilancio – ha affermato il ministro – ci incoraggiano».
Una revisione del sistema dei ticket era stata già avviata dall’ex ministro Beatrice Lorenzin con l’avvio di un tavolo. La svolta è stata più volte richiesta anche dalle associazioni dei cittadini e da Cittadinanzattiva, secondo una cui elaborazione ammonterebbe a circa 4 miliardi di euro l’anno la spesa delle famiglie italiane per i ticket sanitari (3 mld) e le visite fatte in extramoenia (1 mld), ovvero nell’ambito dell’attività libero-professionale dei medici negli ospedali.
Tuttavia, in 4 anni, come emerge dai dati 2018 della Corte dei Conti, le entrate per lo Stato derivanti dai ticket sanitari per visite ed esami medici sono calate del 13% perchè è aumentato il ricorso dei cittadini al privato: il gettito annuo per lo Stato derivante dai ticket sulle prestazioni sanitarie (ad esclusione dei farmaci) è passato da 1,548 mld di euro del 2012 a poco più di 1,348 del 2016 e a 1.336 nel 2017. Oltre che sul fronte delle famiglie, Grillo ha anche annunciato il proprio impegno rispetto al problema della carenza di medici.
È infatti in arrivo un decreto ‘sblocca-concorsì per i medici, per fare fronte alla carenza di specialisti ovviando al fatto che vari bandi vadano al momento deserti. «Dovremo fare un provvedimento d’urgenza – ha spiegato – altrimenti c’é il rischio che si interrompano i servizi e non possiamo permetterlo. Il decreto mira a garantire la copertura di medici specialisti almeno per quest’anno, in attesa della più ampia riforma della formazione medica».
L’obiettivo, dunque, è «sbloccare i vincoli e le incompatibilità al fine di permettere ai medici laureti l’accesso ai concorsi e bandi per le specialità», contro l’emergenza dei bandi medici che vanno attualmente deserti, dalle convenzioni alla medicina generale, dalla pediatria di libera scelta all’area dell’emergenza e urgenza.
Intanto, i medici sono sul piede di guerra e non escludono lo sciopero generale a novembre: la situazione, denuncia il principale sindacato medico, l’Anaao-Assomed, «non è più tollerabile, con un Servizio Sanitario Nazionale precipitato in una crisi di risorse economiche ed umane che ne mette a rischio il futuro, mentre gli stipendi sono bloccati al 2010».
IL MESSAGGERO