Federica Mogherini, la follia letale: vuole aprire i confini dell’Europa all’Africa, catastrofe economica
di Ilaria Pedrali
Un’ area di libero scambio tra Africa e Unione Europea è l’ ultima trovata dell’ Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini. Nella sua idea l’ obiettivo è quello di stimolare in modo sostanziale gli investimenti in Africa, potenziare gli scambi commerciali, creare posti di lavoro e investire nell’ istruzione e nelle competenze. Molto più probabile che l’ idea si traduca nell’ ennesimo escamotage per farci invadere più di quanto già non avvenga. Da persone e merci.
Sfida a Pechino – La Mogherini ha presentato la sua proposta nel corso di una conferenza stampa per presentare la nuova Alleanza Ue-Africa per gli investimenti e l’ occupazione, e ha sottolineato come l’ Europa abbia tutto l’ interesse ad agire per lo sviluppo del continente, anche in relazione agli effetti sulle migrazioni. Lady Pesc nel suo intervento ha anche voluto ribadire che la Ue per l’ Africa è il primo partner commerciale: «Spesso pensiamo che sia la Cina la presenza economica più forte in Africa – ha spiegato la Mogherini che ha aggiunto che mentre la Cina investe in Africa il 5%, l’ Ue ha il 40% dei suoi investimenti nel continente nero. In particolare gli accordi commerciali l’ Europa li ha stretti con Sudafrica, Nigeria, Kenya, Egitto e Marocco, che nel 2016 hanno attirato tutti insieme il 58% del totale degli investimenti diretti esteri in Africa».
Quindi, secondo l’ Alto rappresentante Mogherini, creare quest’ area di libero scambio è essenziale. Sembra quasi che voglia sottintendere che si tratta di un modo per aiutare gli africani a casa loro. Il piano, almeno sulla carta, prevede la creazione di 10 milioni di posti di lavoro in 5 anni, e questo secondo lady Pesc può «offrire ai giovani l’ opportunità di realizzare le proprie aspirazioni». Ma siamo sicuri che le cose stiano così? Non proprio.
Creare una zona di libero scambio significa agevolare gli spostamenti, non solo di merci, anche di persone. Non a caso la Mogherini spiega che oltre che per i dati economici, un’ area di libero scambio Ue-Africa ha senso per «prossimità geografica, storica e culturale». E proprio perché la ritiene tanto importante, l’ Alleanza Ue-Africa rappresenta per la Mogherini una delle priorità degli ultimi 12 mesi alla guida della politica estera europea. Del resto già il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, aveva anticipato l’ idea nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’ Unione mercoledì scorso dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo: «L’ Africa non ha bisogno di carità, ha bisogno di un vero partenariato equilibrato», e che questo è anche interesse degli europei.
Concorrenza sleale – Non è chiaro quale interesse abbiano gli europei a farsi invadere da uomini e merci africane. Prodotti, spesso nel comparto agroalimentare, ottenuti mediante lo sfruttamento di manodopera a basso costo, dato che l’ idea è quella di «creare un quadro per attirare investimenti privati in Africa».
Equivale ad agevolare nuove forme di schiavismo da parte degli europei, mascherando il progetto con la parola cooperazione. Tutto ciò di competitivo ha solo il prezzo finale e rappresenta un’ arma a doppio taglio per le economie europee, che anche in patria pagheranno sempre meno la manodopera. Ma per l’ Alto rappresentante è di fondamentale importanza approfondire ulteriormente la partnership europea con il continente nero, un percorso che a suo dire ha cambiato il paradigma negli ultimi anni, ma che ha ancora margini di progresso, soprattutto nell’ area commerciale e degli investimenti.
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