Crisi Pd, Calenda: “Il partito merita lʼestinzione, non si presenti alle europee”
La cena per ritrovarsi e accordare una strategia di opposizione è saltata. E l’organizzatore, Carlo Calenda, non nasconde l’amarezza per come sono andate le cose. “Quello che importa ai dirigenti del Pd è il congresso. Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”. Un partito che, per l’ex ministro dello Sviluppo economico, “merita l’estinzione”.
“Sono convinto – ha osservato Calenda alla trasmissione radiofonica “Circo Massimo” – che alle prossime europee il Pd non ci debba essere. Serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera”.
L’ex ministro è poi tornato sulla cena “di vertice” mancata: “Era un’occasione non per organizzare una strategia congressuale, ma per ricostruire un rapporto tra Gentiloni e Renzi e compattare il gruppo per fare opposizione in maniera strutturata. E invece si è trasformata nel solito copione del Pd autolesionista. Il Pd vuole un’unica cosa, la resa dei conti tra renziani e antirenziani in un congresso che non si capisce quando sarà. E’ diventata una buffonata nel miglior stile dei retroscena del partito. Non era un incontro contro Zingaretti, perché era presente Gentiloni, uno dei suoi primi sostenitori, ma il focus era per creare un’opposizione autorevole”.
“Gentiloni e Renzi non si parlando dal 4 marzo” – “Il quadro è drammatico perché nessuno parla con nessuno, non ci si fida, qualunque iniziativa viene presa come un’aggressione contro altri. Basti pensare che Gentiloni e Renzi non si parlano dal 4 marzo. Ma se rispetto alla situazione generale la reazione del partito di opposizione è questa, come facciamo a stupirci che stiamo al 16%?”, ha domandato l’ex ministro.
TGCOM