Raggi: «Ok dal premier Conte a poteri speciali per la Capitale»
Via libera ai poteri speciali per Roma. L’atteso incontro della sindaca Virginia Raggi con il premier Giuseppe Conte sancisce di fatto l’avvio del percorso per dotare la Città Eterna di maggiori competenze per renderla «al pari delle altre Capitali». L’iter, il cui cronoprogramma emergerà in una prossima riunione, dovrebbe prevedere l’affiancamento di un comitato di saggi costituzionalisti.
Al termine del faccia a faccia, cordiale e durato circa due ore a Palazzo Chigi, è la sindaca a fare il punto con la stampa degli argomenti affrontati: «Non sono venuta con la lista della spesa, abbiamo parlato di sviluppo e della possibilità di istituire una cabina di regia permanente, una sorta di ‘Fabbrica Romà, direttamente con il Governo all’interno della quale concertare progetti di sviluppo tra noi, il Governo e i players su Roma». Un progetto che oltre a tutti i rami del Governo mira ad includere, come spiegano dal Campidoglio, forze produttive, sindacati e Regione Lazio, per il rilancio economico della città.
Nel dialogo con il governo gli step a cui punta il M5S capitolino erano emersi già a giugno: portare a casa i decreti attuativi della ‘vecchià riforma su Roma Capitale, con risorse adeguate; ampliare i poteri della Città Eterna, ad esempio sul fronte dei trasporti e, nel lungo periodo, rivederne l’assetto istituzionale. Obiettivo di Raggi, ora, è fare in modo che Roma abbia un’interlocuzione diretta con l’esecutivo, senza dover passare per il tramite della Regione (tranne che sul fronte della sanità) e sedendo al Tavolo Stato-Regioni. Per ora non ci sono cenni ai fondi in più reclamati dal Campidoglio e lo sottolinea anche la sindaca, «non sono venuta con la lista della spesa».
Resta agli atti una richiesta rivolta dalla stessa sindaca al precedente esecutivo in cui si quantificavano in 1,8 miliardi le risorse extra necessarie per finanziare gli interventi inseriti nella cosiddetta “Agenda per Roma”. Ma al centro dell’incontro di oggi tra Raggi e Conte c’è stato anche altro: dal nodo del bando sulle periferie, per la cui soluzione «Roma sta svolgendo un ruolo di interlocuzione importante» rivendica Raggi, alle politiche abitative. Con la prima cittadina che ha «suggerito» al presidente del Consiglio «sia misure per reintrodurre Imu e Tasi sulle case sfitte e invendute, sia una misura interessante per sconfiggere la piaga degli affitti in nero».
IL MESSAGGERO