Confusione su Def piega Piazza Affari, giù le banche con spread a 237

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Chiusura positiva per le Borse europee, fatta eccezione per Madrid (inv) e Milano (-0,62%). Quest’ultima è stata la peggiore risentendo dell’incertezza per i numeri contenuti nel Def, nell’attesa del nuovo Consiglio dei Ministri convocato per questa sera alle 20. La girandola di ipotesi e voci sulla manovra finanziaria ha mandato in fibrillazione anche lo spread, che dopo essere salito fino a 250 punti ha chiuso a 237.
A Piazza Affari sono andate male le azioni delle banche, penalizzate dalla volatilità dei bond governativi. Unicredit (-1,67%) e Ubi (-2%) hanno guidato i ribassi. Mediobanca ha lasciato sul parterre lo 0,99%, nel giorno in cui il gruppo Bolloré ha annunciato la propria disdetta anticipata dal patto, al quale continuerà ad aderire fino a fine 2018 con il 7,9% del capitale. Sono invece andate bene le Mediaset (+1,9%) e le Unipol (+0,77%), quest’ultime sull’ipotesi che alla fine Unipol Banca verrà integrata in Bper (-1%).
All’indomani della decisione della Fed di innalzare il costo del denaro al 2,25%, ha perso quota l’euro nei confronti del biglietto verde, violando al ribasso la soglia di 1,17 dollari e portandosi a 1,1671 (ieri a 1,1746). Sale il petrolio: il wti con consegna a novembre si attesta a 71,93 dollari al barile, in rialzo dello 0,5%.

Ko Safilo: farà aumento di capitale da 150 milioni
La flessione dei titoli azionari, che investe in primis il comparto bancario, interessa in maniera più generalizzata le società con business per lo più “domestico” come Poste Italiane, Mediaset eTelecom Italia. Giù anche Atlantia. Fuori dal Ftse Mib, Safilo va ko dopo l’annuncio di un aumento di capitale da 150 milioni di euro. Aria di aumento di capitale anche per Carige che cede l’1,4%. Arretra Mondadori il cui cda ieri – come anticipato da Radiocor – ha dato mandato al management di definire la vendita del settimanale Panorama a La Verità di Maurizio Belpietro.

CreVal sale su ok a modelli IRB. Bene Iren su piano industriale 2023
In controtendenzaCredito Valtellinese che ha ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia all’utilizzo dei modelli interni per i portafogli corporate e retail: un via libera giudicato molto positivamente dai broker visto il contributo che darà in termini di coefficienti patrimoniali dell’istituto. Tra le utility spicca Iren che ha annunciato gli obiettivi del piano industriale al 2023 prevedendo di raggiungere un margine operativo lordo superiore al miliardo a fine periodo. Il gruppo ha alzato a 8,4 centesimi per azione il dividendo previsto sull’esercizio 2018.

Nel resto d’Europa spicca in positivo il tour operator Tui a Londra dopo la conferma della guidance sui conti mentre il mercato temeva una revisione come avvenuto da parte del concorrente Thomas Cook. Ancora vendite sulle aviolinee (Easyjet, Iag e Lufthansa) a causa del rimbalzo del prezzo del petrolio. Sono i petroliferi a mostrare gli incrementi più significativi: Total, Bp e Respol si mettono in evidenza sui rispettivi listini. A Milano Eni limita il calo.

Titoli di Stato: rendimenti in calo nelle aste del Tesoro a 5,7,10 anni
Rendimenti in netto calo per i BTp e CcTeu assegnati in asta dal Tesoro. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la terza tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/10/2023 per 2 miliardi a fronte di una richiesta pari a 2,834 miliardi. Il rendimento e’ sceso di 40 centesimi attestandosi al 2,03%. Collocata anche la quinta tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/12/2028: a fronte di richieste per 2,871 miliardi l’importo emesso e’ stato pari a 2 miliardi mentre il rendimento, in calo di 35 centesimi sull’asta del mese scorso, si e’ attestato al 2,90%. Infine, la 11ma tranche del CcTeu scadenza 15/09/2025, assegnata per 1,25 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,083 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dell’1,77%, (-53 centesimi sull’asta precedente). Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 1 ottobre.

Euro/dollaro sotto 1,17 dopo sime sul pil
Ulteriore rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro dopo il dato Usa sull’economia americana del secondo trimestre cresciuta del 4,2%. In più ieri la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse Usa a 2-2,25% e ha ritoccato al rialzo le stime di crescita per l’economia: il cambio è sceso sotto 1,17 dollari.

Mediobanca: dopo 20 anni, Bolloré lascia il patto tra i soci storici
Il presidente del Patto di Mediobanca informa di aver ricevuto da Financie’re du Perguet (gruppo Bolloré), titolare di 69,7 mln azioni pari al 7,9% del capitale, lettera di disdetta anticipata con efficacia primo gennaio 2019. Con
l’uscita del gruppo Bolloré, il patto si scioglie automaticamente. Una clausola (punto 11) prevede che l’«Accordo rimarrà in vigore sino alla scadenza ultima
(31.12.2019) tra i Partecipanti che rappresentino almeno il 25% del capitale di Mediobanca”. Il Patto è comunque valido fino a fine 2018 e i soci avranno ora tre mesi di tempo per avviare consultazione e trovare un nuovo assetto.

Nuova raffica di dati Usa, +4,2% Pil II trimestre
Da Oltreoceano sono arrivati una serie di dati che mostrano il buono stato di salute dell’economia statunitense, anche se il Pil del secondo trimestre è stato leggermente inferiore alle attese. Secondo la lettura finale, il Pil Usa nel periodo marzo-giugno 2018 è salito del 4,2%, contro una previsione per un +4,3 per cento. Il dato comunque è il migliore dal +4,9% registrato nel terzo trimestre del 2014 ed è nettamente superiore al trimestre precedente, quando gli Stati Uniti avevano registrato un +2,2 per cento. L’attuale espansione dell’economia, iniziata a metà 2009, è la terza più lunga di sempre e potrebbe diventare la seconda; fino ad ora era stata a un ritmo modesto rispetto a quanto visto nel secolo scorso ma il dato odierno mostra un’accelerazione anche se molti analisti credono possa rappresentare un picco. La Federal Reserve ieri ha alzato le stime di crescita Usa per il 2018, a un +3,1% dal +2,8% calcolato a giugno. Per quanto riguarda gli ordini di beni durevoli, ad agosto sono saliti del 4,5%, battendo le stime, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite di 12mila a 214mila unità, andando oltre le previsioni.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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