Spread chiude a 267. Piazza Affari perde il 3,7%, banche a picco

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Giornata nera per Piazza Affari, dopo che nella notte il Governo ha approvato la manovra finanziaria che prevede un rapporto tra deficit e pil a quota 2,4%. Il FTSE MIB registra un calo del 3,5% circa segnando la performance peggiore in Europa. L’indice è arrivato a perdere anche oltre il 4,5%. Lo spread è in area 270 punti, mentre l’euro, dopo aver violato al ribasso la soglia di 1,16 dollari, è risalito. Sono in deciso calo anche le altre Borse europee visto che la situazione italiana finisce per incoraggiare le vendite in tutti i listini del Vecchio Continente. Francoforte, Parigi e Madrid (seguine qui l’andamento) accusano flessioni tra lo 0,7% e l’1,2%.

L’ITALIA NON CONTAGIA GLI ALTRI
Differenziale tra i titoli di Stato decennali di Italia, Francia, Spagna e Portogallo e i Bund tedeschi

Wall Street, dopo un avvio in calo negli indici principali, è in recupero mentre i titoli di Stato americani sono in rialzo vista la generale avversione al rischio che sta limando leggermente i rendimenti.

Tornando all’Italia, nelle prossime settimane la manovra finanziaria dell’Esecutivo italiano dovrà essere vagliata dalla Commissione europea, che valuterà i documenti programmatici di bilancio per il 2019 di tutti gli Stati membri della zona euro, inclusa l’Italia, entro «la fine di novembre», come indicato da un portavoce dell’esecutivo Ue, che ha ricordato che la scadenza per presentare i documenti a Bruxelles è il prossimo 15 ottobre.

A ottobre, tra l’altro, si pronunceranno sull’Italia anche le agenzie di rating Standard & Poor’s e Moody’s. Il commissario europeo, Pierre Moscovici , ha dichiarato che «non c’è interesse in una crisi tra la Commissione e l’Italia, nessuno ha interesse in questo perché l’Italia è un Paese importante dell’Eurozona». Tuttavia, ha detto ancora il commissario, «non abbiamo interesse neppure nel fatto che l’Italia non rispetti le regole e non riduca il debito, che rimane esplosivo». Nel frattempo il vicepremier, Matteo Salvini, ha già preannunciato che se da Bruxelles arriverà una bocciatura della Legge di Bilancio «noi tiriamo avanti». Il vicepremier, Luigi Di Maio, ha invece cercato di rassicurare sul fatto che il debito scenderà.

Analisti: saldi bilancio non sono dramma, ma pesa scontro con Ue
«L’impressione – ha commentato Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte sim – è che il vero timore degli operatori non sia tanto il contenuto della manovra quanto piuttosto l’eventuale intensificazione dello scontro con la Commissione europea, ben prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e della relativa valutazione della Commissione previsto entro fine novembre». «C’è sempre tempo per ripensare ad un bilancio eventualmente più conservativo prima che il disegno di legge venga presentato alla Commissione Europea il mese prossimo, e la nostra opinione è che l’attuale governo possa smettere di flirtare con la prospettiva di una uscita dall’Eurozona. Ma questa volatilità non aiuta di certo il sentiment nei confronti dell’Italia e permane anche il rischio che possibili downgrade da parte delle agenzie di ratings possano aggravare ulteriormente la crisi» osserva Adrian Hilton, gestore del fondo Threadneedle Lux European Strategic Bond di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui il rapporto deficit/Pil «non è una catastrofe» e resta comunque nei parametri di Maastricht.

Raffica di vendite sulle banche
A Piazza Affari sono in calo tutti i titoli del Ftse Mib, con i finanziari che accusano pesanti flessioni Vanno a picco le banche con Banco Bpm, che guida i ribassi e lascia sul parterre oltre l’8%. In profondo rosso Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca. Perde quota Mediobanca, che comunque rimane sotto la lente dopo che il gruppo Bolloré a sorpresa ha disdettato il patto in anticipo. Il nuovo assetto azionario dell’istituto potrebbe “ingolosire” gruppi interessati non soltanto all’attività bancaria di Piazzetta Cuccia, ma anche alla quota del 13% che detiene in Generali. A Piazza Affari cercano di arginare le perdite le azioni del lusso, beneficiando della debolezza dell’euro. Salvatore Ferragamo registra la performance migliore del Ftse Mib. Anche Atlantia perde meno del listino in attesa di novità sul ruolo che la società giocherà nella ricostruzione del Ponte. Il decreto governativo esclude il ruolo dell’azienda, ma gli esperti già mettono in conto una dura battaglia legale.

BTp: spread torna a 270 punti, rendimento tocca il 3,16%

Forte rialzo dello spread, che dopo avere aperto a 261 punti , è volato fin sopra i 280 punti, per poi tornare indietro. Gli investitori sono critici nei confronti della manovra finanziaria approvata nella notte dall’esecutivo, che ha fissato al 2,4% il rapporto tra deficit e pil. In più hanno destato preoccupazione le parole dei due vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. In particolare, il ministro degli Interni ha detto che se da Bruxelles arriverà una bocciatura della Legge di Bilancio, il Governo andrà avanti comunque e i mercati «se ne faranno una ragione». Di Maio ha spiegato che l’Italia ha «intenzione di non andare allo scontro ma di interloquire con la Ue e gli investitori internazionali». I rendimento dei BTp a dieci anni è salito fino al 3,26% per poi tornare a 3,15% con spread a 267.

Equita, prudenza su Italia ma Ftse Mib è a sconto del 25% su Stoxx 600
Equita consiglia prudenza sul mercato italiano, temendo che si apra un periodo di incertezza dopo la manovra finanziaria approvata nella notte dal Consiglio dei Ministri e che prevede un rapporto tra deficit e pil al 2,4% nei prossimi tre anni. «Restiamo prudenti nella nostra asset allocation – hanno commentato gli analisti della società di gestione – riteniamo che nel breve potremmo assistere ad un periodo di incertezza». Equita sottolinea che «da un punto di vista valutativo, il Ftse Mib oggi tratta con uno sconto del 25% circa rispetto allo Stoxx 600, tenendo conto del rapporto tra prezzo e utili». Lo sconto, tra l’altro, nell’ultimo periodo si è ampliato rispetto alla media degli ultimi anni. Secondo le stime di Equita è infatti salito al 25% dal 13% di media storica degli ultimi sette anni. Lo sconto aveva toccato un picco al 30% circa, a fine quando lo spread si era avvicinato a 300 punti.

Euro torna sopra quota 1,16 dollari
Intanto continua a indebolirsi l’euro nei confronti del biglietto verde: la moneta unica passa di mano a 1,1620(ieri a 1,1671) tornando ai minimi da quasi tre settimane. In generale la divisa europea perde terreno nei confronti di tutte le altre valute scendendo a 131,2 yen, a 0,887 sterline e a 1,1313 franchi svizzeri. In rialzo il petrolio: il Wti, contratto con consegna a novembre, guadagna lo 0,2% a 72,24 dollari al barile; la scadenza di riferimento del Brent resta sopra quota 82 dollari al barile.

Usa: dinamica redditi sotto le attese a giugno, inflazione resta a top da 6 anni
Il dollaro invece ha confermato il rafforzamento anche dopo la pubblicazione del rapporto mensile sui consumi e sui redditi Usa con il dato del Personal consumption expenditures price index che rappresenta una cartina di tornasole rilevante relativamente all’andamento dell’inflazione. Il Pce è salito del 2,2% annuo ad agosto confermandosi ai massimi da sei anni. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio, le spese per consumi sono salite dello 0,3% sul mese precedente, in linea alle attese degli analisti. I redditi personali sono aumentati dello 0,3% contro previsioni per un +0,4%.

Borsa Tokyo: Nikkei chiude a +1,4%, tocca massimi da 27 anni in seduta
Seduta sui massimi da 27 anni per la Borsa di Tokyo che nel corso della sessione ha toccato i valori più alti dalla fine del 1991 e lo scoppio della bolla finanziaria. A sostenere il listino la buona performance di Wall Street e il forte calo dello yen nei confronti del dollaro dopo il rialzo della Fed. I listini giapponesi hanno anche beneficiato di un ottimismo prevalente sulle borse estere che sembrano ignorare le preoccupazioni per le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e Cina. Al termine delle contrattazioni l’indice Nikkei dei titoli guida ha registrato un progresso di quasi l’1,4% terminando a 24.120,04 punti, al top da gennaio, dopo un massimo intraday a 24.202,40 punti. Il più ampio indice Topix ha chiuso con un rialzo dello 0,95% (+17,14 punti) a 1,817,25 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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