Record di occupati, ma aumentano precari e inattivi

nicola lillo
roma

Sono positivi i numeri diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro. Il tasso di occupazione in agosto raggiunge il dato più alto di sempre in Italia, arrivando al 59%, e per la prima volta dal 2012 la disoccupazione scende sotto al muro del 10%, attestandosi al 9,7. Resta aperto però il tema della qualità del lavoro, visto che i dati dipendono in gran parte dall’aumento dei contratti a termine, che in estate peraltro hanno un’incidenza maggiore rispetto al resto dell’anno, e anche dell’occupazione per gli over 50: mentre restano ancora esclusi i giovani.

Lavoro a tempo determinato  

In particolare il tasso di disoccupazione è in calo di 0,4 punti su luglio e 1,6 su agosto dello scorso anno: i disoccupati sono diminuiti sul mese di 119 mila unità a 2,5 milioni, mentre sono scesi di 458 mila in un anno. Su questo dato incide soprattutto l’aumento congiunturale degli occupati (+69 mila su luglio) sia il numero degli inattivi, +46 mila.

Per quel che riguarda invece l’aumento degli occupati – che arriva dopo due mesi di calo, attestandosi a quota 23,3 milioni di persone – va sottolineato il nuovo record per il lavoro a termine ad agosto, che si registra dall’inizio delle serie storiche nel 1992. Nel mese infatti gli occupati a tempo determinato erano 3,1 milioni, con una crescita di 45 mila unità su luglio (+1,5%) e di 351 mila unità su agosto dell’anno prima (+12,6%). Per il lavoro invece indeterminato la crescita è stata di 50 mila unità su luglio e si registra un calo invece di 49 mila sull’agosto del 2017.

 

 

Numeri che fanno esultare l’ex premier Matteo Renzi, secondo cui «noi abbiamo fatto delle misure, dal Jobs Act al Piano Industria 4.0. Dagli 80 euro alla diminuzione delle tasse. Le conseguenze le vediamo oggi nei dati Istat: per la prima volta dopo anni la disoccupazione scende sotto il 10%». I dati non interessano invece al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio: «Non li voglio utilizzare per dire che le cose vanno bene. Quei numeri hanno dentro troppo precariato e sfruttamento. Vanno bene, ma c’è ancora tanto da fare per creare lavoro stabile». Per questo il vicepremier ha annunciato che nella legge di Bilancio ci saranno incentivi alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato: si dovrebbe trattare in particolare della proroga per la decontribuzione degli assunti under 35, introdotta dai precedenti governi.

 

Problema giovani

È proprio sui giovani infatti che i dati sono ancora negativi. Mentre nella fascia di età tra i 50 e i 64 anni il tasso di occupazione sale ancora arrivando al 60,8% e la disoccupazione si riduce, per chi ha tra i 15 e i 24 anni le cose continuano ad andare male. La disoccupazione giovanile è in lieve aumento di 0,2 punti, al 31% rispetto a luglio, mentre cala di 3,5 punti rispetto ad agosto dell’anno prima. Il tasso di occupazione dei giovani poi diminuisce al 17,4%.

 

Numeri che comunque non convincono Confesercenti: «Dal lavoro arrivano dati positivi, ma potrebbe essere presto per brindare. Sul boom degli occupati a tempo determinato potrebbe incidere in misura significativa anche la corsa al rinnovo e alla proroga dei contratti a termine prima dell’arrivo del decreto Dignità» voluto proprio dal leader dei Cinque Stelle Di Maio. I numeri sono «un segnale positivo in un contesto congiunturale caratterizzato da molte incertezze», spiegano da Confcommercio, sottolineando la «significativa tendenza alla riduzione del numero di persone in cerca di occupazione».

LA STAMPA

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