Macerata, Traini condannato a 12 anni pre strage con l’aggravante dell’odio razziale

dal nostro inviato FABIO TONACCI

MACERATA – Luca Traini, accusato di strage, porto abusivo d’armi, danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale è stato condannato a 12 anni. Accolta la richiesta del procuratore. Il ventottenne, che è stato riconosciuto capace di intendere e di volere, in apertura di udienza aveva chiesto scusa, con una dichiarazione spontanea, per quello che aveva fatto.  Sereno, sorridente, era seduto in cima all’aula e sembrava sereno. Ha letto cinque fogli di dichiarazione spontanea in cui si diceva tra le altre cose: ” In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra”. “Volevo giustizia per Pamela”. “Ringrazio comunque la polizia penitenziaria per come sono stato trattato in carcere”. E ancora: “Non provo nessun odio razziale, chiedo scusa per i feriti, volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: pure la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti”.

 

La dichiarazione spontanea di Luca Traini

Luca Traini nella mattanza del 3 febbraio 2018 ha esploso diversi colpi dall’auto ferendo sei immigrati, seguita all’omicidio di Pamela Mastropietro. In aula c’erano cinque delle sue vittime sedute in fondo all’aula. Mancava solo Jennifer, che non voleva vedere Traini in faccia.Tredici le parti civili ammesse.

La condanna richiesta e accolta si basa sull’accusa di strage, porto abusivo d’armi, danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale. A questi hanno tolto quattro anni per le attenuanti generiche (concesse anche per le dichiarazioni di oggi in cui si è scusato del gesto). Avendo scelto il rito abbreviato si toglie un terzo della pena e si arriva a 12 anni.

Traini ha parlato anche della sua vita – “Mi hanno detto (riferendosi alla perizia di Picozzi ndr) che non sono matto e non sono borderline, ma ho avuto un’infanzia difficile”. A seguire gli interventi delle parti civili. In un precedente interrogatorio Traini aveva dichiarato di non rinnegare nulla di quello che aveva fatto.

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