Piazza Affari migliore in Europa, ma resta nervosismo su Def
–di C. Di Cristofaro e S. Arcudi
Le Borse europee hanno chiuso in rialzo, sui livelli visti per ampia parte della seduta (Madrid +0,7%, Londra +0,5% circa e Parigi +0,43%; chiusa Francoforte per festività), mentre Milano (+0,84% il FTSE MIB, dopo essere arrivato a +1,3%) ha rallentato il passo rispetto ai guadagni precedenti, pur confermandosi la migliore del Vecchio Continente. Gli investitori si sono mostrati comunque nervosi, pronti a reagire a ogni dichiarazione degli esponenti del Governo italiano o delle autorità europee sugli obiettivi per i conti pubblici italiani. Lo spread BTp/Bund ha registrato una breve fiammata sopra i 300 punti mentre il vicepremier Di Maio ha confermato che il rapporto deficit/Pil è previsto al 2,4% nel triennio, per poi ripiegare in area 283 punti, con le successive dichiarazioni del ministro Tria, secondo il quale ci sarà un lieve aumento del deficit per l’anno prossimo e poi una graduale riduzione. A inizio giornata erano circolate diverse ipotesi di correzioni alla nota di aggiornamento al Def, tra cui quella di una riduzione del rapporto deficit/Pil dal 2,4% al 2,2% nel 2020 e al 2% per il 2021. Sono in positivo ma più caute le altre Borse europee, mentre Francoforte oggi è chiusa per festività. Wall Street ha invece segnato nuovi record, dopo il dato sull’occupazione nel settore privato nettamente superiore alle previsioni.
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Nel dettaglio, nel corso di un incontro con la stampa, Di Maio ha confermato che il rapporto deficit/Pil nella nota di aggiornamento al Def resta fissato nel triennio a 2,4 per cento, chiarendo che «se si scende è perchè si accelera la crescita e perché nei prossimi anni potremo fare tagli sugli sprechi che andranno a regime». Tria, dal canto suo, ha detto che «Il profilo di andamento del deficit vedrà nel 2019 un aumento contenuto rispetto al 2018 e un graduale ridursi negli anni successivi». Secondo gli analisti di Unicredit la riduzione del deficit potrebbe aiutare a migliorare il sentiment per lo meno nel breve termine. «Tuttavia – spiegano – la situazione resta fluida e il mood potrebbe invertire rapidamente la rotta, a seconda di non prevedibili flussi di notizie».
Banche in recupero. Bene Azimut ed Enel
A beneficiare del rialzo della mattinata sono stati innanzi tutto i bancari, dopo essere stati fortemente colpiti ieri dalle vendite, a partire dal Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca Generali, Banca Pop Er, Mediobanca come Ubi Banca, Unicredit. Bene anche Carige e Mps. Oltre alle banche, gli acquisti si concentrano su Azimut, che ha completato l’operazione di buyback annunciata a luglio,Enel, sostenuta dal buon andamento delle utility nel Vecchio Continente, e Recordati: secondo il Sole 24 ore la società avrebbe chiesto ad un pool di banche un finanziamento di 500 mln in vista di nuove acquisizioni. Tiene bene Telecom Italia dopo la chiusura della gara per il 5G e nonostante il prezzo ben superiore alle attese. Ieri il titolo aveva segnato però un altro calo del 2%, sfiorando i minimi storici del 2013. In coda al listino Moncler e Luxottica Group. Fuori dal listino principale, Astaldi rimbalza ed è subito fermata in asta di volatilità, mentre secondo indiscrezioni proseguono le trattative per il terzo Ponte sul Bosforo. In netto calo Trevi dopo le indiscrezioni secondo cui il cda previsto per oggi per il rafforzamento patrimoniale è stato rinviato al 10 ottobre.
BTp, spread torna sopra i 300 punti, poi ripiega
Breve fiammata sopra i 300 punti per lo spread BTp/Bund che, dopo il balzo di ieri, aveva beneficiato in avvio delle indiscrezioni su una possibile apertura del Governo ai rilievi della Ue sulla manovra e ad una riduzione progressiva del deficit/Pil dal 2,4% (confermato) nel 2019, al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021 (contro il 2,4% in tutti e tre gli anni inizialmente previsto nella Nota di aggiornamento al Def). In contemporanea con le dichiarazioni di Di Maio, lo spread è salito sopra i 300 punti per poi tornare sotto tale soglia. Intanto, sul primario, il Tesoro ha assegnato attraverso una operazione di concambio 2,130 miliardi del BTp a 15 anni scadenza 01/09/2028 emesso in 16ma tranche. L’importo è stato emesso a fronte del riacquisto di quattro BTp.
Usa, +230.000 posti lavoro settore privato settembre, sopra stime
Crescita superiore alle previsioni dell’occupazione nel settore privato americano a settembre. Il dato anticipa il rapporto sul lavoro che sarà pubblicato venerdì. Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall’agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, il mese scorso sono stati creati 230.000 posti di lavoro in più su agosto, mentre le stime erano per +185.000. Il dato del mese precedente è stato confermato a +163.000. Secondo Adp, il mercato del lavoro «continua a impressionare» e i servizi aziendali e professionali oltre alle costruzioni «sono un motore chiave» della sua crescita. Da segnalare anche che a settembre l’Ism servizi, l’indice che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, ha accelerato il passo a 61,6 punti, sorprendendo gli analisti, che attendevano un dato a 58 punti.
Wall Street aggiorna i record
Proprio il dato sul lavoro, che fa ben sperare sull’andamento del dato generale sull’occupazione in arrivo venerdì, ha messo le ali a Wall Street, che nella prima parte della seduta ha visto il Dow Jones aggiornare al rialzo i record, all’indomani di una giornata – la quarta di fila in rialzo – in cui aveva messo a segno il 14esimo record del 2018. L’ottimismo permette all’S&P 500 di rimbalzare riportandosi sopra il record del 20 settembre scorso. Anche il Nasdaq sale dopo due sedute di fila in calo.
L’euro sfiora 1,16 dollari nella notte, poi ripiega. Brent sopra gli 85 dollari
Sul mercato valutario, ha ripreso forza l’euro/dollaro che dopo aver sfiorato 1,16 (top a 1,1594) è tornato a 1,156, comunque con la divisa unica in moderato rialzo. La sterlina ha perso forza nella giornata di ieri con il cable sceso sotto 1,30, ma stamattina tenta un recupero sulle attese del discorso della Prima ministra May alla conferenza annuale del partito conservatore a Birmingham. In risalita il prezzo del greggio in vista dell’arrivo dei dati sulle scorte Usa con il Brent sopra gli 85 dollari al barile.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)