Piazza Affari chiude a -1,3%, spread a 284 con querelle Salvini-Ue

–di e

Le Borse europee (segui qui l’andamento) hanno chiuso in calo una seduta negativa (Madrid -0,69%, Londra -1,15% circa, Francoforte -1,08% e Parigi -0,95%), a causa delle vendite generalizzate sui titoli di stato, che risentono della possibilità di un’accelerazione della stretta sui tassi americani paventata dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell. L’ipotesi prende ulteriore corpo dopo il dato sul lavoro di settembre: sono stati creati meno posti di lavoro del previsto, ma il tasso di disoccupazione è calato al minimo dal 1969.

Nel Vecchio Continente, Piazza Affariè stata la peggiore in Europa all’indomani dell’invio alle Camere del Documento di Economia e Finanza da parte del Governo. Gli operatori osservano le evoluzioni della situazione italiana soprattutto dopo le indiscrezioni sulla visita del presidente Bce Mario Draghi al presidente della Repubblica Mattarella per discutere dei rischi legati alla manovra stessa. Tutto questo ha portato a un nuovo allargamento dello spread tra i rendimenti di BTp decennali e Bund di pari scadenza: dopo l’avvio in calo, è arrivato fino a 286 punti, per chiudere a 284.

In Usa scende la disoccupazione, creati meno posti delle stime
A settembre le aziende americane hanno continuato ad assumere ma lo hanno fatto a un passo meno veloce delle stime. Il tasso di disoccupazione è pero sceso più del previsto sui minimi del 1969. Negli Stati Uniti sono stati creati 134.000 posti di lavoro, mentre gli analisti attendevano un aumento di 180.000 unità dopo il +270.000 di agosto (dato rivisto da 201.000). Il rialzo segna il 96esimo mese di fila in cui i datori di lavoro americani hanno reclutato personale, un nuovo record. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7% dal 3,9% del mese precedente (che era equivalente ai minimi dell’aprile 2000); le stime erano per un calo al 3,8%.

AI MINIMI DAL 1969
Tasso di disoccupazione negli Stati Uniti

Stando a quanto riferito dal dipartimento al Lavoro, i salari orari sono cresciuti dello 0,29%. Su base annuale sono saliti del 2,8%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e oltre la media del 2% degli ultimi sei anni. Bene anche il dato sul deficit commerciale di agosto: il dato è salito del 6,4% a 53,24 miliardi di dollari, ma l’aumento è stato inferiore alle previsioni. Le esportazioni sono calate dello 0,8% su luglio a 209,4 miliardi, le importazioni sono salite dello 0,6% a 262,7 miliardi.

In coda al Ftse Mib St e Saipem
In fondo al listino milanese Stmicroelectronics. Tutto il settore tecnologico è pesante in Borsa dopo le vendite sui titoli quotati al Nasdaq alla vigilia: a pesare sono state le indiscrezioni secondo cui spie cinesi hanno inserito in fase di produzione dei chip nei server di un’azienda Usa (di proprietà cinese) che ha come clienti Apple e Amazon. Il settore è stato penalizzato anche in Asia: a Hong Kong Lenovo ha perso il 17%. A Milano giù tra i titoli industriali anche Saipem e Leonardo – Finmeccanica, ma anche il comparto bancario (visto il rendimento del decennale sempre in area 3,41%) soffre con Banco Bpm. Intesa Sanpaoloe Ubi Banca che registrano perdite tra il 2% e il 3%.

A Piazza Affari, Eni la migliore spinta da BofA. Rimbalza il lusso
Tornando all’azionario, l’incremento di Eni (che ieri ha annunciato una nuova scoperta nell’offshore norvegese) è originato dalla raccomandazione positiva di Bank of America Merrill Lynch, mentre Moncler è sostenuta dal giudizio favorevole di Kepler Cheuvreux per tenersi in territorio positivo. Nel lusso, ieri in forte discesa in tutta Europa, si distingue anche Brunello Cucinelli, grazie a un giudizio degli americani di Jefferies. Fuori dal Ftse Mib, è ancora rimonta per Astaldi, grazie all’interesse di Salini Impregilo che potrebbe intervenire nel salvataggio del gruppo romano. In risalita Energica Motor Company (+7%) sull’Aim. Oggi ultimo giorno dell’opa Ei Towers che ieri ha raggiunto il 72% delle adesioni all’offerta lanciata dall’alleanza tra il fondo F2i e Mediaset. Nel resto d’Europa vendite sulle materie prime e sul settore auto.

Effetto (negativo) di Ronaldo sulla Juve, -25% in tre settimane
Le azioni Juventus Fc cadono ancora: in meno di tre settimane il titolo, che era ai massimi storici, ha corretto del 25% comprendendo anche il -5% odierno che sembra legato al caso Ronaldo. Il campione portoghese, acquistato in estate dal club bianconero, è stato accusato da una ex modella del Nevada di violenza sessuale per fatti avvenuti a Las Vegas nel 2009. La polizia di Las Vegas ha riaperto il caso a settembre in seguito a una nuova denuncia della donna. Ieri
la Nike, con cui Cristiano Ronaldo ha un contratto di sponsorizzazione a vita si è detta «profondamente preoccupata» per le accuse e la stessa preoccupazione è stata espressa anche da EA Sports, gruppo canadese che sviluppa il celeberrimo videogioco del calcio a marchio Fifa e con cui Ronaldo ha un contratto commerciale. «Stiamo seguendo la situazione da vicino perché ci aspettiamo che gli atleti che sono sulle copertine dei nostri prodotti e che sono nostri ambasciatori si comportino in modo coerente con i valori di EA», ha scritto il gruppo nordamericano in una nota. Dal canto suo, il calciatore della Juventus si è difeso respingendo le accuse attraverso Twitter aggiungendo di attendere con tranquillità l’esito delle indagini.

Dollaro consolida. T-Bond sopra 3,2%. Oggi rapporto lavoro Usa
L’euro/dollaro resta sulla soglia degli 1,15 (quota varcata al ribasso negli ultimi due giorni) prima della pubblicazione del rapporto mensile sull’occupazione americana: il cambio si attesta a 1,1496. Dollaro/yen a 113,8 (da 113,9) e euro/yen a 131,07 (da 131,14). I rendimenti dei titoli di Stato Usa a dieci anni restano intorno al 3,2% ai massimi dal 2011. «Il movimento rialzista nei tassi d’interesse ha portato i mercati azionari statunitensi ad un brusco calo ieri, con il maggior ribasso del Dow in due mesi. I ribassi sono state ancora piuttosto modesti, rispetto ad alcune discese a cui abbiamo assistito in passato, tuttavia i rendimenti dei titoli statunitensi sembrano sul punto di andare decisamente al rialzo, ed è qui che la maggior parte dell’attenzione probabilmente andrà a concentrarsi oggi, con le ultime statistiche sugli stipendi e sull’occupazione negli Stati Uniti – spiega Michael Hewson (Chief Market Analyst di CMC Markets UK) – Il movimento di rottura al rialzo di questa settimana nei rendimenti decennali americani dei livelli massimi dal 2011, potrebbe guadagnare ulteriore trazione se ottenessimo un buon risultato dal report sui posti di lavoro negli Stati Uniti nel corso della giornata di oggi».

Vendite su titoli Stato Ue. Btp al 3,41% con spread in area 286 punti
Sul mercato dei titoli sovrani europei, il movimento di vendita riguarda sia i Paesi “core” (Germania, Francia, Olanda) sia la periferia. Non fa eccezione l’Italia. Lo spread BTp/Bund ha chiuso in rialzo, all’indomani della presentazione della Nota di aggiornamento al Def trasmessa nella notte in Parlamento. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005340929) e il Bund benchmark ha terminato gli scambi a 284 punti base, in lieve rialzo dai 279 punti base della chiusura di ieri. In rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark italiano che ha chiuso al 3,41% dal 3,33% del closing precedente.

Petrolio riparte dopo realizzi: Brent attorno a 85 dollari al barile
Ripartono le quotazioni del petrolio che ieri avevano accusato il peggiore stop da agosto: riprende quindi il rally che ha portato le quotazioni sui massimi da quattro anni sui timori legati alla capacità di compensare la minore offerta iraniana da parte dei grandi produttori e il Brent dicembre è arrivato anche sopra 85 dollari al barile (85,05) mentre il Wti novembre è a 74,91 dollari al barile.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.