Attacco a Repubblica, Di Maio insiste: “Non facciano le vittime”. La solidarietà dal Fatto al Corriere
ROMA – Il vicepremier Luigi Di Maio insiste. Un ministro della Repubblica che attacca la libertà di stampa per la seconda volta in 24 ore. Il grillino che guida il dicastero dello Sviluppo Economico che accusa: “Nei media c’è un conflitto di interesse pazzesco”. Di Maio afferma che “da una parte c’è Berlusconi, dall’altra De Benedetti. Io non ho neanche il potere di negare il diritto di critica: quindi adesso non si mettano a fare le vittime alcuni giornali dopo che mi hanno riempito e impallinato con fake news per sei anni. Abbiano almeno la decenza di sapere che il Ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale e meno male”. E non solo: durante un comizio in piazza il capo politico del Movimento Cinque Stelle alza i toni dello scontro e dice: “Smentite voi Repubblica”, riferendosi alle notizie sulla manovra economica. Ancora: “Entro quest’anno tagliamo i fondi pubblici”.
Attacco alla stampa, Di Maio: “I giornali ora non facciano le vittime”
Intanto, dopo quelli della Stampa e del Corriere della sera, continuano gli attestati di solidarietà da parte dei grandi quotidiani italiani a Repubblica e L’Espresso, in seguiro all’attacco del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Oggi anche il cdr del Fatto quotidiano ha condannato le parole del vicepremier con toni molto duri: “Quando giornali e siti di informazione chiudono, dichiarano esuberi o sono costretti a contratti di solidarietà, a rimetterci non sono solo i giornalisti e quindi la democrazia. Il mercato editoriale e quello pubblicitario vivono situazioni di difficoltà, connesse anche alla trasformazioni tecnologiche (…). È inaccettabile che Luigi Di Maio liquidi i problemi di un importante gruppo come Gedi che edita Repubblica, l’Espresso, la Stampa e altre testate (…) con offensivi riferimenti a ‘ bufale’ e ‘ fake news’, cioè a una linea editoriale che non gli piace. Un’informazione libera e di qualità risponde al primario interesse di un Paese al quale non può certo bastare la propaganda di chi sta al governo”, conclude il comunicato.
Il Cdr del Sole 24 Ore esprime “solidarietà ai colleghi dell’Espresso e del Gruppo Gedi dopo le parole del vicepremier Luigi di Maio: accusare i giornali di produrre bufale e fake news, passando il tempo ad alterare la realtà, è – questa sì – una narrazione ‘alla rovescia’”. Mentre il Comitato di Redazione del Messaggero scrive: “Auspicare la chiusura di giornali significa voler cancellare ogni forma di pensiero critico e di dissenso, ed è per questo un comportamento pericoloso – ancora più grave perché adottato da un alto esponente del Governo – che va democraticamente contrastato in ogni sede”.
E gli attacchi del Moviemento non riguardano solo il nostro giornale. Vito Crimi, sottosegretario con delega all’editoria, minaccia: “le agenzie di stampa le rivedremo, svolgono un servizio primario, ma sono troppe in Italia e lo sanno anche loro”.
In mattinata sul caso è intervenuto anche l’ex premier Matteo Renzi su Facebook: “Per mesi hanno insultato, deriso, calunniato molti di noi. Ci hanno rovesciato addosso quintali di fango. E tutti in silenzio a guardare l’aggressione. Qualcuno addirittura ci diceva: ‘Ma dai, fateci un accordo. Non vedete che alla fine sono dei bravi ragazzi?’. Poi Di Maio e i cinquestelle hanno tirato giù la maschera e adesso fanno il tifo per la chiusura dei giornali: un ministro del lavoro che si compiace dei licenziamenti, un vicepremier che attacca la libertà di stampa. Mai visto in italia. Altrove sì, ma non in italia”.
“E allora, finalmente, la reazione unanime. Meglio tardi che mai – prosegue Renzi – quelli che davano a me del caudillo e mi accusavano di deriva autoritaria perché volevo abolire il Cnel, che dicono adesso di chi vuole distruggere l’Europa e comprimere la libertà di stampa? Volevano abolire la povertà e hanno abolito solo il senso del ridicolo. Ogni giorno è più chiaro perchè serva davvero una resistenza civile”.
Sulla stessa linea anche la senatrice dem Teresa Bellanova: #Italia5Stelle è quella in cui il ministro dello sviluppo economico, del lavoro e vicepremier augura la chiusura delle testate giornalistiche e si compiace se i lavoratori di quelle aziende perdono il proprio posto di lavoro”, scrive in un tweet. “Una vergogna senza limiti.Serve #resistenzacivile”. Mentre per il leader di Leu Pietro Grasso c’è solo un modo “per rispondere alle vergognose parole di Di Maio: andare in edicola e comprare L’Espresso, Repubblica e La Stampa. Finchè ci saranno dei giornalisti a descrivere la realtà, l’Italia sarà libera, civile e democratica”.
Un appello raccolto da molti lettori che stanno pubblicando sui social network le immagini di Repubblica e L’Espresso acquistati oggi in segno di solidarietà e contro le parole di Di Maio.
Ieri in un video su Facebook, Di Maio aveva affermato: “Per fortuna ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del Gruppo L’Espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”.
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