Savona: “Se ci sfuggirà lo spread la manovra dovrà cambiare”
“La solvibilità del debito pubblico italiano non è in discussione. Non viene minimamente in mente di dichiarare default”.
Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona a Porta a porta prova a spegnere le polemiche dopo le critiche di Fmi, Bankitalia e Corte dei Conti alla manovra economica varata dal governo.
In merito al Def, Savona afferma: “È cauto, moderato e corretto: moderato perché avremmo bisogno di andare ben oltre il 2,4% per dare una forte spinta”. Sullo spread il ministro spiega: “Se ci sfugge lo spread deve cambiare la manovra”. Ma poi specifica: “Lo spread non arriva a 400, ne sono abbastanza sicuro. Vince il mercato, il mercato non vuole la crisi. Il limite di sicurezza dello spread? Non c’è un limite che ho in mente. Io ritengo che con tutte le critiche che si sono riversate il mercato avrebbe potuto reagire e gli speculatori ne avrebbero approfittato ma il mercato si è dimostrato più cauto della politica ed anche dei titoli dei giornali.
Fmi e Bankitalia pongono la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo. Io ritengo che senza sviluppo non ci possa essere stabilità finanziaria. Sono due visioni diverse”. E ancora: “Tria fa un lavoro difficilissimo, deve cercare di rendere la manovra quanto più vicina alla sua realizzabilità. Io ho un compito più facile, quello di spingere un po’…”.
Poi la critica a Draghi: “Non assolve al suo compito di preservare la stabilità bancaria” perché “dovrebbe abbattere lo spread intervenendo in acquisto” sul mercato dei titoli di Stato. Pur riconoscendo che il presidente della Bce ha “fatto un buon lavoro” con il Qe, Savona ha sottolineato che “lo spread vola perché c’è qualcuno che non svolge il suo compito. Abbiamo bisogno di qualcuno che governi la stabilità bancaria e finanziaria”.
IL GIORNALE