L’allarme dell’Fmi: “L’incertezza politica aumenta i rischi per le banche. Pericolo contagio in Europa”
Continua il percorso a ostacoli della manovra. Dopo la bocciatura del Def da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio, è arrivato l’allrme del Fondo monetario internazionale. Nel Global Financial Stability Report (Gfsr) si legge la preoccupazione per il circolo vizioso debito-banche in Italia che rischia di contagiare l’Eurozona. L’Italia viene indicata tra i fattori di rischio per il sistema finanziario globale, insieme alla Brexit e all’escalation delle guerre commerciali. «In Italia le incertezze politiche hanno riportato all’attenzione il legame tra banche e debito sovrano», avverte l’Fmi, sottolineando la necessità di trovare un compromesso che possa essere giudicato sostenibile dai mercati.
LEGGI ANCHE L’Fmi in allarme: “Non toccate la legge Fornero”
LEGGI ANCHE Conte convoca le aziende statali: “Aiutateci”
L’ALLARME CONTAGIO
«I recenti avvenimenti in Italia suggeriscono che il vincolo fra banche e debito sovrano rimane un importante canale di trasmissione del rischio», allertano gli economisti del Fondo, segnalando come la presenza nei bilanci delle banche di ingenti quantitativi di bond emessi da Paesi fortemente indebitati rappresenti «una potenziale vulnerabilità». E in tale scenario, «le tensioni di mercato potrebbero diffondersi ad altri mercati dei titoli di stato in Europa, come accaduto nella crisi dell’area dell’euro e, in misura limitata, a maggio» scorso, rimarca l’Fmi.
LEGGI ANCHE Il capo economista di Moody’s: per l’Italia rischio declassamento
LA RICETTA
La ricetta del Fondo resta quella di costruire «cuscinetti di bilancio» durante la fase espansiva. Perché la «solidità delle finanze pubbliche» come nel caso dell’Italia, ha avvertito Vitor Gaspar, direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo monetario, «è cruciale per la stabilità del Paese». «Il nostro consiglio per l’Italia è lo stesso da anni – ha concluso Gaspar illustrando il Fiscal Monitor – sul piano della politica di bilancio è necessario un consolidamento credibile e considerevole nel medio termine e che il debito venga messo su una traiettoria di discesa».
LA STAMPA