Piazza Affari brilla, ma banche incerte dopo la manovra. Spread sotto 300
–di C. Di Cristofaro e A.Fontana
Rimbalzo generalizzato per Piazza Affari, all’indomani del via libera del Governo Conte al Documento programmatico di bilancio e al decreto fiscale, e per le altre Borse europee sostenute dal pomeriggio vivace di Wall Street dopo le trimestrali di Goldman Sachs e Morgan Stanley e l’aumento delle stime sui risultati da parte di United Health e Johnson&Johnson. La giornata di minore tensione sui titoli sovrani, con lo spread sceso sotto quota 300 punti e il rendimento del decennale a 3,46%, e il ritorno degli acquisti sui tecnologici (prima dei conti di Intel e Netflix) sono stati alla base della risalita a cui hanno partecipato i titoli dell’auto e le utility. Tuttavia il settore bancario in Italia in particolare ha tentennato visto che la manovra del Governo avrà un impatto da 3,3 miliardi sul settore nel 2019. Mentre il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni da primo della classe in Europa con un incremento del 2,23%, in fondo al paniere ci sono soprattutto istituti di credito (-0,86% Bper, -07% Banco Bpm, -2,4% Mps). Rialzo inferiore a quello del mercato per Intesa Sanpaolo(+1,3%) e Mediobanca(+1,4%).
Protagonista assoluta sul Ftse Mib, Prysmian (+8,2%) grazie alla soluzione dei problemi al cavo di interconnessione tra Scozia e Galles che dovrebbe diventare operativo entro l’anno. Balzo anche di Ferragamo e Ferrari(rispettivamente +6,8%) e +6,6%).
Euro/dollaro sotto 1,16 sul finale a 1,1590 anche se il biglietto verde Usa ha parzialmente sofferto nel pomeriggio alcuni indicatori sulle vendite al dettaglio Usa sotto le previsioni. Petrolio piatto a 71,76 dollari al barile nel Wti novembre e a 80,82 nel Brent dicembre.
Ieri in serata il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra che è stata poi inviata alla Commissione Ue, come previsto. Accordo trovato anche sul condono fiscale e sulle pensioni. Ora si dovrà attendere due settimane per un primo responso. Questa finestra di attesa – commentano gli analisti di Mps Capital Services – potrebbe alleviare, almeno temporaneamente, le tensioni sui titoli governativi italiani.
Wall Street parte di corsa dopo conti Goldman e Morgan S.. Giù il dollaro
Wall Street dal canto suo è molto vivace dopo la pubblicazione di trimestrali sopra le attese per Goldman Sachs e Morgan Stanley. Il mercato attende a scambi chiusi i conti di Netflix, il primo dei grandi big di internet a pubblicare i propri risultati parziali. Intanto il dollaro è in generale calo sulle principali divise tornando sopra 1,16 per un euro e sopra 1,32 per una sterlina. Nel mese di settembre la produzione industriale Usa è salita per il quarto mese di fila e leggermente più delle stime. Secondo quanto reso noto dalla Federal Reserve, il mese scorso la produzione industriale è cresciuta dello 0,3% su agosto, quando ci fu un +0,4% (dato confermato). Gli analisti attendevano un aumento dello 0,2%. La produzione è salita del 5,1% rispetto al settembre 2017.
L’Europa guarda alle trimestrali, acquisti su utilities
Acquisti sui titoli difensivi nel Vecchio Continente, con le Borse che rimbalzano dai minimi da 22 mesi grazie agli acquisti sui titoli difensivi come le utilities ma anche auto, industria e tecnologia. Anche a Piazza Affari gli acquisti premiano le utilities a partire da Enel che sale di oltre tre punti percentuali dopo aver annunciato l’aumento della sua quota in Enel Americas. Bene anche A2a, Terna, Italgas e Snam. In corsa anche Salvatore Ferragamo con le previsioni per un trimestre in crescita. Ben intonata anche Fiat Chrysler Automobiles in linea con il settore auto in Europa. Acquisti su tlc e media, con Telecom Italia e Mediaset ben comprate. In coda al listino i titoli energetici che risentono del calo del greggio con Saipem la più colpita. Male anche Buzzi Unicem e, tra i titoli del lusso, Moncler e Luxottica Group. Sul fronte delle banche, titoli in moderato rialzo con Mediobanca che sale dell’1% e Unicredit in calo dello 0,3%. Nella legge di bilancio, sono saltati gli sgravi sulle svalutazioni e sulle perdite delle banche: la deduzione delle svalutazioni e delle perdite sui crediti viene spostata al 2026. Tra le banche, prosegue il rimbalzo di Banca Carige.
Prysmian protagonista: riparato cavo collegamento Scozia-Galles
Prysmian è balzata in Borsa di oltre il 7% dopo l’annuncio che il cavo di collegamento di energia tra Scozia, Inghilterra e Galles del progetto Western Link é pronto per entrare in funzione. In una nota pubblicata sul sito di Western Link, si specifica che il cavo è pronto a operare e fornirà inizialmente una capacità di trasferimento dell’energia fino a 2250 MW. Il progetto ha subito numerosi stop viste le difficoltà tecniche di realizzazione. In occasione della semestrale, a metà settembre, Valerio Battista ceo di Prysmian, che fa parte del consorzio dei costruttori insieme a Siemens, aveva spiegato agli analisti che la riparazione dal guasto avvenuto in estate sarebbe stata completata in un mese per poi riavviare la fase di test della linea che dovrebbe essere completata entro fine anno.
Spread BTp/Bund scende sotto quota 300
Lo spread tra BTp e Bund continua a scendere e arriva a quota 297 punti base. All’indomani del varo della manovra e della presentazione del Documento programmatico di bilancio alla Ue, è sceso anche il rendimento del decennale, al 3,49 per cento. Gli acquisti premiamo in particolare la parte a breve termine della curva. Sul caso Brexit, un’intesa sembra ancora lontana.
Il presidente del consiglio Ue, Tusk, ha dichiarato che è molto probabile che nella riunione del 17 e 18 non venga raggiunto alcun accordo, sebbene la premier May abbia usato toni concilianti. I tempi di un accordo comunque si riducono se si considera che, ad oggi, la data di uscita è stata fissata al 29 marzo 2019, con i due parlamenti che dovranno prima ratificare l’intesa.
Euro supera 1,16 dollari. Petrolio in calo
La settimana è iniziata con un deprezzamento generalizzato del biglietto verde, che ha perso terreno soprattutto verso alcune valute emergenti. L’euro si è rafforzato contro il dollaro fino a superare quota 1,16 per poi ripiegare sotto tale livello. In rialzo la sterlina contro il dollaro. Intanto il petrolio è in calo, sulle attese di una flessione delle scorte Usa.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)