Super condono e riciclaggio, Di Maio: al Quirinale un testo “manipolato” | Il Colle: “Il dl fiscale non è mai arrivato” | Conte: Ho bloccato io lʼinvio”
“Non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato” che riguarda la pace fiscale. Depositeremo una denuncia alla procura della Repubblica” ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio a “Porta a Porta” che parla di “manina tecnica o politica. “La pace fiscale sopra i 100mila non si può fare” affermano i M5s furiosi anche per l’impunibilità nel testo anche in caso di riciclaggio o mancato versamento dell’Iva. Ma il Quirinale smentisce di aver ricevuto il testo. Conte dice di averlo fermato per analizzarne le criticità.
Nel mirino del leader M5S finisce in particolare “lo scudo fiscale per i capitali all’estero” che nel testo non appare tale in realtà perché permette di sanare due specifiche imposte su proprietà e attività fiscali all’estero già dichiarate anche se in maniera non completa. Ma a non andare giu’ a Di Maio, “c’è anche la non punibilita’ per chi evade. Noi non scudiamo capitali di corrotti e di mafiosi. E non era questo il testo uscito dal Cdm”, ha aggiunto il vicepremier. “Io questo testo non lo firmo e non andrà al Parlamento”. ha aggiunto “Questo è un condono scudo fiscale come quello che faceva Renzi io questo non lo faccio votare”.
Di Maio rincara su Instagram – Dopo l’intervento a “Porta a porta” il vicepremier ha ribadito la cosa sui social. “È accaduto un fatto gravissimo! Il testo sulla pace fiscale che è arrivato al Quirinale è stato manipolato. Nel testo trasmesso alla presidenza della Repubblica, ma non accordato dal consiglio dei Ministri, c’è sia lo scudo fiscale sia la non punibilità per chi evade – ha scritto su Instagram. Non so se una manina politica o una manina tecnica, in ogni caso domattina si deposita subito una denuncia alla Procura della Repubblica perché non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato!”.
Quirinale: “Testo dl fiscale mai arrivato” – Si tinge ulteriormente di giallo la vicenda. Il Quirinale ha infatti diffuso una nota in cui si spiega che il testo non è mai arrivato. “In riferimento a numerose richieste da
parte degli organi di stampa – si legge -, l’ufficio stampa del Quirinale precisa che il testo del decreto legge in materia fiscale non è ancora pervenuto al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica”.
Di Maio: “Se testo non arrivato basta lo stralcio” – “Se testo non è ancora arrivato al Quirinale allora basterà lo stralcio” della parte non condivisa “e non sara’ nemmeno necessario riunire il CdM”. Così Luigi Di Maio dopo aver ricevuto durante la registrazione della puntata di “Porta a Porta” la smentita del Quirinale sull’arrivo del testo manipolato. “Ai miei uffici risulta che il testo sia andato al Quirinale. Se non è così basta lo stralcio”.
Esponenti della Lega: “Noi siamo seri, niente trucchi” – “Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti tra cittadini ed Equitalia”. Alcuni esponenti della Lega rispondono così alle dichiarazioni di Luigi Di Maio.
Conte: “Ho fermato io l’invio al Colle del decreto fiscale” – Il premier ha bloccato invio dl fisco a Colle dopo essere stato informato delle criticità sulla misura. Prima dell’invio del decreto fiscale al Quirinale il premier Giuseppe Conte, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, intende rivedere personalmente il testo articolo per articolo. Il decreto fiscale, si apprende ancora, e’ stato anticipato al Quirinale in via meramente informale come e’ consuetudine fare in questi casi.
Il testo del decreto fiscale – E’ la prima volta che la cosiddetta pace fiscale viene messa nero su bianco e nell’ultima bozza del decreto fiscale, successiva all’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri, la soglia di 100mila euro all’anno – si legge nel testo – è relativa alla “singola imposta”. E riguarda anche l’Iva. Per il momento l’articolo 9, oggetto dell’invettiva M5S, esclude la punibilità per “dichiarazione infedele, omesso versamento di ritenute e omesso versamento di Iva: i tre reati non sono punibili, fino al 30 settembre 2019, anche nel caso di riciclaggio o impiego di proventi illeciti. Resta da decidere se escludere la punibilità della dichiarazione fraudolenta. Per contro, le norme sulla prevenzione dell’antiriciclaggio e il terrorismo rimangono applicabili per gli altri casi. Non solo. Il governo punta a punire anche i “furbetti” delle dichiarazioni, che vogliono sanare proventi illeciti, prevedendo il carcere fino a sei anni per chi, scegliendo di aderire alla pace fiscale, fornisce atti falsi e comunicazione di dati non rispondenti al vero. Per spronare i contribuenti ad aderire alla nuova sanatoria, poi, arrivano gli accertamenti extra long: l’arco temporale si allunga a tre anni per tutti coloro che non si avvalgono delle varie misure di ‘pace fiscale’ mettendosi così in regola con il fisco. Tornando alla soglia di 100mila euro annunciata anche in conferenza stampa a Palazzo Chigi il giorno dell’approvazione del decreto, e della manovra, nel testo si spiega come il tetto vada inteso “per singola imposta e per periodo d’imposta, e comunque non oltre il 30% di quanto già dichiarato”. Si avrà tempo fino al 31 maggio del prossimo anno per presentare la dichiarazione “integrativa speciale” e si potranno correggere i documenti presentati entro il 31 ottobre 2017: il ‘ravvedimento’ potra’ riguardare le imposte sui redditi e relative addizionali, le imposte sostitutive, le ritenute e i contributi previdenziali, l’imposta sul valore degli immobili all’estero e le attivita’ finanziare all’estero, dell’Irap e, appunto, dell’Iva. Sul fronte della rottamazione ter e delle mini cartelle confermate invece le misure gia’ indicate in questi giorni.
TGCOM