Lo spread vola sopra 330 punti: è ai massimi da 5 anni

Dopo la bocciatura (annunciata) della manovra economica, lo spread torna a salire e sfonda anche quota 340 punti base.

Questa mattina il differenziale tra Btp decennali e gli omologhi Bund tedeschi è infatti schizzato all’insù arrivando a toccare i 341 punti, per poi assestarsi e scivolare fin sotto i 330 punti. Si tratta, comunque, del peggior risultato top dall’aprile 2013. Già ieri il differenziale aveva toccato 327 punti per il braccio di ferro tra il governo gialloverde e i vertici dell’Unione europea e le liti nella maggioranza sulla manovra sul decreto fiscale. “In Europa vogliono un’Italia serva, precaria, impaurita, arrabbiata e disoccupata”, attacca Matteo Salvini accusando l’Europa di volere “un’Italia in ginocchio per portarci via le ultime imprese”.

“Questa legge economica non si tocca. Forse l’Europa vuole le manovre precedenti, che hanno massacrato gli italiani”. Matteo Salvini lo mette ben in chiaro. Ma dalle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente arrivano pesanti attacchi. Mentre lo spread continua a salire, la Borsa di Milano registra pesanti ribassi, soprattutto sui titoli bancari. Il Ftse Mib arretra scende sotto l’asticella dei 19mila punti arrivando a perdere l’1,5%, mentre l’All Share è arretrato dell’1,31%. Con il Banco Bpm addirittura sospeso, i peggiori titoli su Piazza Affari sono Intesa Sanpaolo (-3,39%), Bper (-3,40%), Unicredit (-3,21%), Ubi (-4,73%) e Mps (-5,56%). I ribassi, però, non interessano soltanto i bancari, ma investono anche gli altri finanziari e settore del lusso. Intanto, mentre Bruxelles ci consegna una lettera che, pur non essendo nè un diktat nè una bocciatura, contiene moniti pesanti nei confronti dell’Italia, il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, batte i pugni sul tavolo e ci chiede di cambiare la manovra, perchè, spiega, ci sono regole comuni e se l’Italia le viola mette in pericolo se stessa e gli altri. E avverte: “L’Unione europea non vuole prendersi questo rischio per conto dell’Italia”.

Dal Viminale, però, Salvini fa sapere che il governo è disposto a tener duro sino all’ultimo. “Non ci mandano a casa anche se mandano le truppe di occupazione da Bruxelles – è il ragionamento del vice premier leghista – Io resisto e vado avanti più convinto di prima”. E, a margine di una visita a uno stabilimento della Melinda in Trentino, lo stesso ministro dell’Interno ha ribadito di non essere affatto preoccupato per l’andamento dello spread e per i ribassi dei mercati. “C’è qualche speculatore che pensa di guadagnare – ha, poi, tagliato corto – però l’economia italiana è sana e non abbiamo preoccupazioni”.

IL GIORNALE

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