Distrusse il sogno atomico di Hitler, morto il soldato che salvò il mondo
di LUCA BOLOGNINI
Oslo — A 23 anni cambiò per sempre le sorti della Seconda guerra mondiale, salvando probabilmente il mondo dalla follia di Adolf Hitler. Il coraggioso e pluridecorato soldato norvegese Joachim Roenneberg è morto domenica a 99 anni. Nel 1943 guidò un manipolo di eroi dietro le linee nemiche (Oslo era stata occupata nel 1940) nel sabotaggio dell’unica centrale nazista in grado di produrre acqua pesante, una sostanza ricca di idrogeno fondamentale per sviluppare le bombe atomiche. Scelto dal reparto di operazioni speciali dell’esercito britannico, Roenneberg era il membro più giovane, nonché l’ultimo a essere rimasto in vita, del team di dieci norvegesi incaricato di portare a termine la leggendaria operazione Gunnerside.
L’attacco, considerato una vera e propria missione suicida, fu concluso senza nemmeno il bisogno di sparare un singolo colpo di arma da fuoco. Solo qualche mese prima una missione analoga era stata intercettata dai tedeschi, che avevano ucciso 35 soldati inglesi. “Siamo stati paracadutati in piena notte – ha raccontato più volte a tv e giornali Roenneberg, tra i soldati più decorati della storia norvegese – su una montagna ricoperta di neve, dove ci siamo uniti ad altri commando. Abbiamo sciato fino alla centrale di Norsko Hydro a Vemork. siamo riusciti a penetrare senza essere scoperti e abbiamo fatto saltare l’impianto. Non c’era un piano, speravamo solo le cose andassero bene”.
E la fortuna quel giorno sorrise davvero a Roenneberg e ai suoi uomini. “Gli inglesi – ha spiegato al New York Times in un’intervista del 2015 – volevano che utilizzassimo una sega a mano per rompere il pesante lucchetto che chiudeva il cancello laterale dell’impianto. Ci avremmo messo troppo tempo e i nazisti ci avrebbero scoperto. Per caso avevo con me dei tronchesi acquistati a Cambridge. In pochi secondi siamo riusciti a entrare. Una volta all’interno ho piazzato l’esplosivo e ho tagliato la miccia. Invece che due minuti avevamo trenta secondi per fuggire. Volevo essere sicuro di sentire il bang. Subito dopo i nazisti hanno cominciato a darci la caccia, ma siamo riusciti a sciare fino in Svezia e salvarci”. Per molti anni Roenneberg fu tenuto all’oscuro dell’importanza della sua missione. “Mi dissero che l’obiettivo erano dei tubi speciali e che la centrale produceva fertilizzanti. Era un’operazione a cui i britannici tenevano molto, sapevo solo questo”.
Nel 1965 l’exploit fu celebrato sul grande schermo dal blockbuster ‘Gli eroi di Telemark’, che tra i suoi attori poteva contare anche su Kirk Douglas. Alesund, la città natale del soldato, ha eretto una statua in suo onore e qualche anno fa ha organizzato una mostra per celebrare il suo coraggio.
Fra gli esperti il dibattito su quanto Hitler fosse vicino a sviluppare una bomba atomica e tuttora molto acceso. Nel 2005 uno storico tedesco pubblicò un controverso libro in cui si affermava che i nazisti avrebbero condotto diversi test atomici tra il 1944 e il 1945. La maggioranza degli analisti, tuttavia, ritiene che Terzo Reich, nonostante avesse cominciato le ricerche sulle armi nucleari prima degli Stati Uniti, fosse ben lontano dal traguardo per via delle scarse conoscenze scientifiche dei fisici nazisti e delle eccezionali operazioni di sabotaggio, tra cui la missione Gunnerside guidata da Roenneberg, portate a termine dagli Alleati.
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