È giallo sulle pensioni Moody’s: legge Fornero sospesa solo un anno
Nel giorno della bocciatura della manovra da parte della Commissione Ue un altro tema ha tenuto banco sul versante della politica economica.
Politici ed esperti hanno continuato a interrogarsi sul senso del comunicato con il quale Moody’s ha abbassato la valutazione dell’Italia a Baa3 mantenendo però le prospettive stabili. «L’opzione per il pensionamento anticipato è apparentemente una misura straordinaria, disponibile solo il prossimo anno», si legge nel comunicato.
Parole che avevano indotto il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci a sottolineare già lunedì scorso il carattere strutturale della riforma. E tuttavia il Documento programmatico di bilancio evidenzia come la riforma delle pensioni costerà lo 0,37% del Pil (poco più di 6,7 miliardi) nei primi due anni, e lo 0,36% nel 2021. Cifre confermate dalla bozza della manovra che stanzia per il «Fondo per la revisione del sistema pensionistico» una dotazione di 6,7 miliardi di euro per l’anno 2019 e di 7 miliardi annui a decorrere dal 2020. Il Fondo per il reddito di cittadinanza, invece, avrà una dotazione di 9 miliardi all’anno dal 2019. Fino alla data di entrata in vigore continuerà a essere in vigore il Rei.
Il sussidio pentastellato, tuttavia, può avere uno stanziamento fisso in quanto è stimabile che i beneficiari diminuiscano trovando un lavoro o, tutt’al più, restino costanti in caso negativo. Il finanziamento di «quota 100», però, non può rimanere stabile perché ogni anno ci saranno nuovi pensionati di anzianità che faranno aumentare la spesa. Se non sarà un esperimento limitato al 2019, «quota 100» dovrà innegabilmente portare delle penalizzazioni che potrebbero essere il blocco delle rivalutazioni delle pensioni (stigmatizzato in anticipo dalla Cgil). E che il complesso normativo sia posticcio è confermato dalla possibilità che gli eventuali residui di uno dei due Fondi siano assegnati all’altro
Insomma è una manovra a breve scadenza. La controriforma della legge Fornero, ove diventasse insostenibile se accoppiata al reddito di cittadinanza, porterebbe all’adozione di contromisure: o un taglio delle spese o (ma nessuno l’ha ancora detto) una manovra correttiva per aumentare le entrate, cioè le tasse. D’altronde la bocciatura della Commissione Ue si concentra proprio su «quota 100» sottolineando come «l’introduzione della possibilità di pensionamento anticipato è un passo indietro rispetto a precedenti riforme pensionistiche a supporto della sostenibilità a lungo termine del consistente debito pubblico italiano».Altri dubbi sono stati espressi dall’Ocse che sta aggiornando le previsioni dell’outlook semestrale. Il governo presuppone che la manovra abbia un impatto positivo sulla crescita di circa 0,6 punti di Pil, ha spiegato il capo del desk Italia Ocse Mauro Pisu, sulla base di un moltiplicatore dello 0,5 (il deficit aumenta di 1,2 punti), ma «è un moltiplicatore più elevato di quello che la manovra può generare: all’Ocse per le stime semestrali si sta lavorando su un’ipotesi di moltiplicatore attorno allo 0,3». Anche l’effetto di «quota 100» sulla crescita sarà limitato nel breve periodo e negativo in seguito «perché causerà una diminuzione della popolazione lavorativa». Ecco perché Sestino Giacomoni (Fi) ha chiesto a Salvini «di tirare il freno a mano e di far scendere i 5 stelle da palazzo Chigi prima che sia troppo tardi».
IL GIORNALE