Desirée, è svolta nelle indagini: sei stranieri portati in questura

Mentre i centri sociali contestano Salvini a San Lorenzo, questura e prefettura continuano le loro indagini.

Che potrebbero già essere approdate a una svolta. Secondo quanto riporta il Corriere, infatti, gli investigatori sarebbero arrivati ad una svolta: ben sei stranieri, probabilmente africani, sono stati portati in Questura e posti ad interrogatorio da parte della Squadra mobile. Sono loro i sospettati per lo stupro e la morte di Desirée Mariottini, trovata esanime in uno stabile abbandonato in San Lorenzo a Roma.

Il decesso della 16enne di Cisterna di Latina è ancora avvolto dal mistero ma un testimone chiave, un senegalese, ha raccontato che a portare alla morte della giovane non sarebbe stata una banale overdose (come si pensava all’inizio), ma la conseguenza di un brutale stupro di gruppo. Secondo quanto emerso in queste ore, a fianco del corpo della ragazza ci sarebbero state anche due ragazze. Una, secondo la testimonianza del senagalese, “gridava e diceva che era morta” mentre l’altra se ne stava in silenzio vicino all’amica senza vita.

“Era italiana – ha detto il senegalese (testimone oculare) – penso pure fosse romana, parlava romano. Urlava che l’hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro”.

La procura e la polizia stanno cercando di mantenere il massimo riserbo anche per le evidenti conseguenze politiche che sta avendo il caso. Salvini si è recato a San Lorenzo ma è stato bloccato dai centri sociali mentre i cittadini lo invitavano a proseguire nel suo lavoro. Avrebbe portato una rosa per Desirée ma chi “preferisce gli spacciatori alla polizia” lo ha bloccato.

La svolta alle indagini sarebbe arrivata dunque con l’interrogatorio dei sei africani. “Negli uffici in via di San Vitale – scrive il Corriere – si sono precipitati anche il procuratore aggiunto Maria Monteleone, capo del pool anti violenza di piazzale Clodio, e il pm Stefano Pizza. Fatto questo che potrebbe far pensare a una rapida conclusione del caso”.

IL GIORNALE

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