Borse in rosso, Pil Usa sopra le attese (+3,5%). Nasdaq ancora giù con tech. Amazon affonda
–di Stefania Arcudi ed Eleonora Micheli
Seduta in calo per le Borse europee (segui qui l’andamento dei listini), dopo il rimbalzo della vigilia. Del resto anche Wall Street è partita male, con il Nasdaq in calo di oltre il 2%, affossato da alcuni big della tecnologia, come Amazon e Alphabet, la holding che controlla Google. Negli States, invece, oggi è emerso che il pil Usa del terzo trimestre è salito oltre le attese degli analisti, anche se ha fatto peggio rispetto al secondo trimestre (+3,5% la prima lettura contro un consensus del 3,4%. Nel secondo trimestre era salito del +4,2%).
In più sui listini del Vecchio Continente pesano i timori sulla Brexit e per lla crescita dell’Eurozona, dopo che i previsori della Bce hanno tagliato le stime sul Pil dell’area euro. A questo si aggiungono le turbolenze italiane, dopo il monito di Mario Draghi all’Italia: il governatore ha detto che la Bce non finanzia il deficit degli Stati e che le banche devono essere tutelate riducendo lo spread. Il differenziale di rendimento tra BTp e Bund decennali si attesta in area 310 punti, anche se in mattinata era salito. E’ risultata buona oggi la domanda per i CTz e i BTp indicizzati all’inflazione dell’area euro assegnati in asta dal Tesoro.
Pil Usa oltre le attese ma in frenata da II trimestre
La crescita economica statunitense si è rivelata più veloce del previsto nel terzo trimestre del 2018 grazie ai consumi degli americani. Dalla prima lettura del dato diffuso dal dipartimento al Commercio, emerge che il Pil è cresciuto al tasso annuale del 3,5%. Gli analisti si aspettavano un +3,4%. Il dato è peggiore del +4,2% del secondo trimestre del 2018, che era stato il migliore dal +4,9% registrato nel terzo trimestre del 2014 e era stato nettamente superiore al trimestre ancora prima, quando gli Stati Uniti avevano registrato un +2,2%. Nel quarto trimestre del 2017 c’era stato un +2,9%, nel terzo un +3,2%, nel secondo un +3,1% e nel primo un +1,4%. L’attuale espansione dell’economia è iniziata a metà 2009; fino ad ora era stata a un ritmo modesto rispetto a quanto visto nel secolo scorso ma il dato odierno mostra un’accelerazione anche se molti analisti credono possa rappresentare un picco.
Male le auto con il tonfo di Valeo, giù anche utility, banche e lusso
Sul FTSE MIB Eni è l’unica in rialzo dopo i risultati del terzo trimestre sopra le stime. Il resto del listino è in calo generalizzato, con banche, utility e lusso a guidare i ribassi. Male anche l’energia, complice anche il ribasso del petrolio dopo il monito dell’Arabia Saudita su un possibile eccesso di offerta. In coda al listino Ferrari e il settore auto (Fiat Chrysler Automobiles, Cnh Industrial e Brembo. Sul comparto pesa il tonfo di Valeo, in calo vicino al 20% a Parigi (-2,3% l’Euro Stoxx 600 Auto). La multinazionale francese del settore automotive, specializzata nella componentistica, ha lanciato il secondo profit warning in tre mesi, tagliando gli obiettivi su profitti e vendite per l’intero anno.
Eni limita i ribassi dopo trimestrale oltre le stime
In una giornata di cali generalizzati per Piazza Affari, Eni è poco sotto la parità, dopo il +1,2% segnato in avvio. Piacciono i risultati solidi e superiori alle previsioni del terzo trimestre e dei primi nove mesi e il fatto che l’amministratore delegato Claudio Descalzi abbia parlato di un’eccellente generazione di cassa, confermando «una neutralità di cassa per il 2018 a 55 dollari al barile». Inoltre, le guidance 2018 sono state in generale in linea ed è atteso un forte miglioramento di outlook nella divisione Gas & Power. A sostenere i conti è stata la solida performance dell’Exploration & Production per effetto del rafforzamento dello scenario petrolifero. Secondo gli analisti di Equita, «il set di risultati ha risvolti positivi per il titolo grazie a utili e generazione di cassa nel trimestre in forte crescita e abbondantemente sopra le attese grazie alle divisioni Exploration & Production e Gas & Power». Inoltre, «i risultati dimostrano una forte crescita della generazione di cassa che permetteranno di avere flessibilità sia sugli investimenti inorganici che sul piano della remunerazione degli azionisti».
Saipem tra le peggiori con il calo del greggio
Dopo il rally seguito ai conti migliori delle previsioni, Saipem tira il freno a mano a Piazza Affari e scende quasi del 7%, complice anche il rallentamento del petrolio. Il titolo aveva guadagnato più dell’8% dopo i dati dei nove mesi con il terzo trimestre che ha battuto le stime del mercato e di molti analisti, cosa che aveva convinto gli analisti a confermare le valutazioni positive e le indicazioni di acquisto. Al di là delle prese di beneficio dopo i rialzi precedenti, sul titolo incide il calo del greggio: oggi i contratti del Wti a dicembre scendono dell’1% circa e quelli di pari scadenza del Brent dello 0,8%, ma il barile si avvia a chiudere con segno meno la terza settimana di fila (nell’ottava il Wti lascia sul campo il 3,5% circa). A mettere sotto pressione i contratti è il rischio di un eccesso di offerta, come sottolineato nei giorni scorsi anche dal ministro saudita all’Energia. «L’atteggiamento ribassista potrebbe portare il livello di supporto attorno ai 70 dollari al barile», si legge in una nota di Fitch.
Spread risale a 315 punti, rendimento al 3,52%
Risale lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano benchmark e il pari scadenza tedesco, partito in rialzo a 313 punti base, ha poi accelerato ulteriormente portandosi in area 315 punti, comunque ben lontano dai 322 punti della chiusura di mercoledì. Sale, seppur leggermente, anche il rendimento del decennale italiano, al 3,52% dal 3,50% della vigilia.
Tesoro vende 4 miliardi di Btp e Ctz, balzo rendimenti
Buona domanda e rendimenti in netto rialzo per i CTz e i BTp indicizzati all’inflazione dell’area euro assegnati in asta dal Tesoro. Nel dettaglio, il Tesoro ha emesso la prima tranche del CTz scadenza 27/11/2020 per 3 miliardi a fronte di una richiesta pari a 5,470 miliardi.
l rendimento è salito di 91 centesimi attestandosi all’1,626%. Collocata anche la 16ma tranche del BTp-i a 10 anni scadenza 15/05/2028: a fronte di richieste per 1,378 miliardi l’importo emesso è stato pari a 996,1 milioni mentre il rendimento, in aumento di 78 centesimi sull’asta precedente, si è attestato al 2,34%. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 30 ottobre.
Petrolio in calo, euro sotto quota 1,14 dollari
Il petrolio è in calo: i future a dicembre del Wti scendono dello 0,97% a 66,68 dollari, quelli del Brent dello 0,78% a 76,29 dollari al barile. L’euro torna sotto 1,14 dollari ed è scambiato a 1,1358 dollari (1,1416 alla chiusura di ieri), e vale 127,668 yen (128,27 yen ieri), mentre il rapporto dollaro/yen è a 112,23.
Tokyo ancora in calo, -6% nella settimana
Intanto chiude ancora in ribasso la Borsa di Tokyo, ma con effetti meno vistosi rispetto al tonfo di ieri: l’indice Nikkei ha perso lo 0,40% a 21.184 punti, rispetto al 3,72% lasciato sul terreno alla vigilia. L’indice allargato Topix si è ridotto dello 0,31 per cento. Nel corso della settimana il Nikkei si è contratto di circa il 6%, scontando il nervosismo dei mercati a livello globale.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)