Moschea nella chiesa di Bergamo. Fontana rassicura Salvini: “Ci sono vincoli”
Qualcuno ci ha riso ironizzando sulla Lega: “Nella regione che vuol vietare l’apertura delle moschee i musulmani se ne aprono una comprando una chiesa”.
È il caso dell’ex cappella di Bergamo, che un’associazione islamica si è aggiudicata all’asta, dicendo di volervi aprire un luogo di preghiera musulmana. Ora però il governatore della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, rassicura il ministro dell’Interno – e collega di partito – Matteo Salvini. I due si sono visti oggi in via Bellerio, a Milano, dove si è svolto il consiglio federale della Lega. Il governatore ha detto che fare una moschea al posto della chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo non sarà semplice. Sulla chiesa, infatti, pende la tutela della Soprintendenza e quindi non è affatto scontato che si possa trasformarla in una moschea, anzi, per il Carroccio la strada sarebbe tutta in salita.
Poco dopo su Facebook Fontana scrive: “Il simbolo della cristianità della cappella della Chiesa Casa Frati di Bergamo sarà salvaguardato perché Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione”.
Intanto i due deputati bergamaschi della Lega, Daniele Belotti e Alberto Ribolla, chiedono alla Asst Papa Giovanni XXIII di “sospendere” l’assegnazione della chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo “in attesa della sentenza del processo per truffa che interessa alcuni esponenti di spicco dell’Associazione Musulmani. “Vista l’indignazione popolare e la presa di posizione del vescovo di Bergamo riguardo all’aggiudicazione della chiesa dei Frati degli ex ospedali Riuniti da parte di una associazione islamica – spiegano i deputati del Carroccio – abbiamo ufficialmente richiesto alla direzione dell’Asst Papa Giovanni XXIII di non procedere all’assegnazione del luogo di culto, essendo un patrimonio storico della comunità bergamasca”.
Dunque “alla direzione ospedaliera chiediamo di sospendere in autotutela l’assegnazione della chiesa in attesa della sentenza del processo per truffa che interessa alcuni esponenti di spicco dell’Associazione musulmani di Bergamo. Non va dimenticato, inoltre, che diversi esponenti della comunità islamica bergamasca sono stati denunciati per violenze e risse nella diatriba interna alla moschea di via Cenisio”. Belotti e Ribolla chiedono inoltre “alla Prefettura e alla Questura di verificare se tra queste persone vi sono dei membri dell’associazione che ha vinto il bando, dato che la nuova moschea andrebbe ad insediarsi all’interno di un obiettivo sensibile come è l’Accademia della Guardia di Finanza”.
IL GIORNALE
This entry was posted on venerdì, Ottobre 26th, 2018 at 19:38 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.