I 780 euro li vedranno in pochi. Il reddito di cittadinanza spiegato da Salvatore Tridico
Presto uscirà il testo finale, preso sapremo davvero come funzionerà il reddito di cittadinanza. Per il momento a spiegarlo è Salvatore Tridico, economista, consigliere del vicepremier Luigi Di Maio sulle tematiche legate alle politiche per il lavoro. In un’intervista al Corriere della Sera assicura che la misura del reddito di cittadinanza “sarà uniforme su tutto il territorio” ma l’assegno intero verrà percepito solo da chi non ha entrate e vive in una casa in affitto.
“La misura piena, cioè 780 euro al mese, è per un individuo che paga un affitto e ha Isee zero. Se è già proprietario di casa, l’importo si riduce. C’è in sostanza un “housing support” sul modello che c’è in altri Paesi d’Europa”. […] E quindi non è vero come dicono alcuni – sottolinea – che il nostro reddito di cittadinanza sarebbe più generoso. In Francia, ad esempio, il ‘Revenu minimum d’insertion’ è di circa 512 euro, a cui si aggiunge un ‘housing support’ e un sostegno alla mobilità, cosicché la misura complessiva può superare i mille euro. Così in Germania, dove al ‘sozialhilfe’ di circa 404 euro si può aggiungere una indennità per l’alloggio e di sostegno ai trasporti, per circa mille euro complessivi. […] “Da noi, invece, si sta ragionando su una misura fino a 500 euro più 280 per l’affitto. In questa ipotesi, chi vive nella casa di proprietà prenderebbe al massimo intorno a 500 euro.
Un dettaglio non secondario da precisare rispetto alle aspettative di molti, che ritengono erroneamente di poter percepire un assegno di 780 euro.
Per ottenere un sostegno, spiega Tridico, “sarà necessaria la domanda”, anche se a regime, con l’Isee precompilato, si andrà verso un sistema “quasi automatico”. L’economista stima che le domande potranno partire “da marzo”, con 5 milioni di potenziali beneficiari.
“L’Isee della famiglia non deve superare 9.360 euro. Ma si terrà conto della numerosità del nucleo”
Ovviamente il sostegno sarà condizionato al Patto di servizio per il reinserimento nel mercato del lavoro.
“Il beneficiario deve accettare la formazione al lavoro, che deve essere vera, effettiva, documentabile. Inoltre, dovrà essere disponibile a lavori utili alla collettività e perderà il reddito se rifiuta tre proposte di lavoro. Il sistema quindi rende impossibile il lavoro nero e incoraggia invece la ricerca attiva del lavoro”.
Tre proposte, la prima entro 50 km dalla residenza, “per la seconda e la terza si può estendere, entro certi limiti, la distanza” chiarisce Tridico.
L’HUFFPOST