Piazza Affari chiude a +1,9% dopo S&P. Brillano le banche
Avvio di settimana brillante per Piazza Affari, che ha tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo S&P e fatto segnare la migliore performance tra le principali Borse europee. Nonostante una frenata generalizzata sul finale in scia al rallentamento di Wall Street, il FTSE MIB milanese ha guadagnato quasi due punti percentuali (+1,91%), dopo che venerdì l’agenzia di rating ha confermato il giudizio sull’Italia a BBB pur abbassando l’outlook, ora negativo. La decisione di S&P ha allentato le tensioni sui titoli di Stato italiani, portando lo spread di rendimento rispetto al Bund a restringersi sotto quota 300 punti base dai 311 di venerdì. Tra le blue chip di Piazza Affari, hanno così preso slancio le banche, sostenute anche dalle rassicurazioni di alcuni esponenti del Governo, che si sono detti pronti a intervenire in caso di bisogno. Banco Bpm ha guadagnato il 5,01%, Banca Pop Er il 4,41% e Unicredit il 4,32%. Per Banco, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, l’appuntamento clou della settimana è comunque per venerdì, quando saranno resi noti i risultati dello stress test europeo. Sul Ftse Mib in buon recupero Stmicroelectron (+5,62%), mentre ha perso terreno Leonardo – Finmeccanica (-1,85%), produttore dell’elicottero del presidente del club calcistico inglese Leicester, precipitato sabato.
Rendimenti in calo nell’asta Bot a 6 mesi. Assegnati 6 miliardi di euro
Rendimento in calo per i BoT semestrali assegnati oggi dal Tesoro. Nel collocamento odierno, il Tesoro ha emesso 6 miliardi di Buoni a 6 mesi scadenza 30/04/2019 spuntando un rendimento pari a 0,159%, in flessione di 5 centesimi rispetto all’asta del mese precedente. Buona la domanda, che si è attestata a 9,617 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,66. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 31 ottobre.
Settore auto in grande evidenza in Europa
A Piazza Affari, come in tutta Europa, sale con decisione il comparto automobilistico con performance importanti messe a segno da Valeo, Volkswagen e Peugeot. A Milano spiccano i rialzi di Brembo, Pirelli & C e Fiat Chrysler. Bene Telecom Italiacon i passi avanti fatti sulle cessioni di Persidera e di Sparkle. Guadagna Atlantia che ha perfezionato l’accordo con Acs e Hochitef sull’acquisto di Abertis. Fuori dal Ftse Mib, balzo di Ansaldo Sts dopo che Hitachi Rail ha rilevato la quota di Elliott salendo all’82% circa e annunciando una offerta pubblica d’acquisto sulla società di segnalazione ferroviaria. Male Leonardo – Finmeccanica dopo che l’elicottero AW169 di produzione del gruppo italiano è stato coinvolto nell’incidente in cui hanno perso la vita l’imprenditore thailandese Srivaddhanaprabha (proprietario del club di calcio inglese Leicester) e altre quattro persone. Bene i tecnologici dopo che nel week end l’americana Ibm ha annunciato l’acquistizione per 34 miliaredi di dollari di Red Hat, multinazionale specializzate nei software open source.
Nel resto d’Europa (segui qui l’andamento dei principali indici) sale comunque Francoforte all’indomani del voto regionale in Assia che ha mostrato un netto ridimensionamento della Cdu di Angela Merkel dopo che qualche settimana fa gli alleati centristi della Csu aveva accusato una simile flessione in Baviera. Lo stesso è avvenuto per l’Spd: questi risultati elettorali rendono più incerta la tenuta della “grande coalizione” che sostiene il governo federale.
Ansaldo Sts, Hitachi compra da Elliott e sale a 82%. Opa a 12,7 euro
I giapponesi di Hitachi Rail , già azionisti di maggioranza di Ansaldo STS, hanno raggiunto un accordo per l’acquisto del31,7% del capitale di Ansaldo STS detenuto dal fondo Elliott ad un prezzo di 12,7 euro per azione per un esborso pari a 807,5 milioni. L’accordo non è soggetto a condizioni. Hitachi Rail Italy Investment che salirà cosi’ all’82,56% del capitale entro il prossimo 2 novembre, lancerà poi un’opa volontaria totalitaria sul residuo 17,5% del capitale.
Euro/dollaro poco mosso, petrolio in calo
Sul mercato dei cambi, euro/dollaro poco mosso a 1,1385 da 1,1393 venerdì. La moneta unica vale anche 127,96 yen (127,60), mentre il rapporto dollaro/yen è a 112,39 (111,91). In calo, infine, il prezzo del petrolio: il future dicembre sul wti cede lo 0,81% a 67,05 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent si attesta a 77,23 dollari (-0,5%).
Negli Usa inflazione Pce sopra attese, +0,4% spese per consumi a settembre
Sul fronte macroeconomico, negli Stati Uniti le spese per consumi, che pesano per un terzo del pil Usa, sono salite dello 0,4% in settembre sul mese precedente, in linea alle attese degli analisti. I redditi personali sono aumentati dello 0,2%, meno del previsto (+0,3%), mentre il tasso di risparmio è stato pari al 6,2%, in ribasso dal 6,4% di agosto e dal 7% dell’inizio dell’anno. L’inflazione Pce, calcolata a partire proprio dalle spese per i consumi, è salita dello 0,1% a
settembre su base mensile, mentre su base annuale è pari al 2%, superiore contre l’1,9% atteso dagli analisti. La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è aumentata dello 0,2% su base mensile e del 2% su base annuale.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)