La tolleranza zero arriva in Parlamento: niente sconti di pena per gli ergastolani
A breve chi sarà condannato all’ergastolo potrebbe non avere più la facoltà di usufruire del rito abbreviato che prevede, in caso di condanna, la riduzione della pena di un terzo.
Il prossimo 5 novembre sarà infatti votata alla Camera una proposta di legge, a firma del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni e la cui relatrice sarà la deputata leghista Annarita Tateo. Subito dopo il tutto passerà al Senato.
L’avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime, lancia un appello «a tutte le forze politiche affinché votino questa proposta che non è una battaglia politica, ma di giustizia». Nel concreto, dopo le modifiche apportate dalla legge 16 dicembre 1999, numero 479 (la cosiddetta legge Carotti) il giudizio abbreviato è stato esteso anche ai delitti più gravi, tra cui, appunto, l’ergastolo
. Ecco perché la proposta prevede la modifica dell’articolo 438 del codice di procedura penale con cui si specifica che «il rito abbreviato non si applica ai reati che prevedono la pena dell’ergastolo». Inoltre, si modifica l’articolo 442 che stabilisce che la «pena della reclusione a vita sia sostituita con quella della carcerazione per 30 anni, mentre a quella dell’ergastolo con isolamento diurno è sostituita quella dell’ergastolo».
«Sullo stupro e l’omicidio di Desirée – spiega ancora l’avvocato Aldrovandi – si chiede una pena esemplare che potrebbe non esserci nella realtà, perché con le attuali norme in vigore gli imputati anche per reati gravissimi possono accedere al rito abbreviato: se chiesto va concesso e comporta lo sconto di pena di un terzo, beneficio di cui, se vorranno, potranno godere anche i carnefici di Desirée. Per fortuna – prosegue – qualcosa, con questo nuovo progetto di legge, sta cambiando: alla Camera è in discussione il disegno di legge, importantissimo, che rappresenta un primo e concreto passo verso la certezza della pena e il riconoscimento dei diritti delle vittime». Nel nuovo progetto sarà inserita, però, la dicitura «in caso di condanna per reati diversi da quelli per i quali la legge prevede la pena dell’ergastolo, anche ove l’imputato abbia presentato la richiesta ai sensi dell’articolo 438, commi 5, 5 bis o 6, la pena determinata tenendo conto di tutte le circostanze aggravanti, è diminuita di un terzo». Con l’introduzione della norma del 1999 era venuta a mancare, infatti, qualsiasi limite di natura oggettiva per l’applicabilità di questo rito speciale, «definendosi così anticipatamente anche processi aventi ad oggetto imputazioni per reati molto gravi».
Qualora la proposta fosse accettata e passasse in Parlamento per i responsabili di crimini cruenti non ci sarebbe più la possibilità di ottenere i vergognosi sconti di pena su cui, fino a oggi, molti hanno contato e che hanno consentito ad assassini e responsabili di crimini efferati di poter uscire in anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla condanna.
IL GIORNALE
This entry was posted on martedì, Ottobre 30th, 2018 at 08:57 and is filed under La Giustizia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.