Ddl anticorruzione, anche la Lega contro lʼemendamento anti prescrizione
Il Ddl Anticorruzione che il ministro Bonafede ha presentato al Parlamento in cui viene eliminata la prescrizione nei processi non piace all’opposizione e per la verità neppure al partner di governo leghista. Interpellato telefonicamente dall’Ansa, il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, afferma che l’emendamento voluto dal Guardasigilli pentastellato “non è concordato a livello di governo, non è passato dal Consiglio dei ministri e ci riserviamo di fare valutazioni. Abbiamo forti perplessità, ma ne discuteremo come sul resto del provvedimento”. L’emendamento in questione era stato promesso da Bonafede al Comitato dei familiari delle vittime delle stragi italiane, ma è approdato alla Commissione Giustizia della Camera con le firme dei relatori, i deputati Cinquestelle Francesca Businarolo e Francesco Forciniti.
Bonafede nega dissapori Lega-M5s – Sulla divergenza tra M5s e Lega si è pronunciato anche il ministro Bonafede. Intervenendo a un programma televisivo, il Guardasigilli ha affermato che sul fronte prescrizione “non mi risultano mal di pancia della Lega e non vedo percheé ne dovrebbero avere”, perché “sulla prescrizione il contratto di governo è molto chiaro”. “Va valutato – ha spiegato il ministro – come funziona questo governo, con la Lega siamo due storie politiche e abbiamo Dna diversi, governiamo insieme per il bene del Paese con un’operazione di grande trasparenza: il contratto di governo.
E sulla prescrizione il contratto di governo è molto chiaro – ha aggiunto il ministro – c’è scritto che ci sarebbe stata una riforma della prescrizione collegata agli investimenti nella giustizia. C’erano preoccupazioni di carattere strutturale, perché avevamo bisogno di una giustizia con processi ugualmente celeri nonostante la riforma prescrizione, per questo ho fatto previsto 500 milioni di euro di investimenti, si tratterà di un ampliamento della pianta organica dei magistrati mai vista e assunzioni di personale amministrativo. Grazie a questi investimenti ho avuto la possibilità di fare la riforma della prescrizione”.
Gelmini: “La Lega non si faccia sopraffare dal M5s”- “L’emendamento avrà un solo risultato avvelenato: renderà i processi eterni. Ancora una volta il governo, tristemente a trazione grillina, svolta verso una logica manettara e forcaiola”, dice Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. “La Lega non dice nulla?”, si chiedeva la deputata prima che intervenisse Molinari. “Già il provvedimento sull’anticorruzione è costruito male, con intenti punitivi e giustizialisti. Adesso questa iniziativa del Guardasigilli potrebbe riuscire nell’impresa di peggiorare un testo già pessimo e inadeguato. La Lega, almeno su questi temi, non si faccia sopraffare dal Movimento 5 stelle: dica qualcosa di centrodestra, dica qualcosa di garantista”, conclude la Gelmini.
Bernini: “La Lega fermi i Cinquestelle” – “L’emendamento del ministro della Giustizia Bonafede, viola uno dei principi fondanti della Costituzione sulla ragionevole durata del processo. E’ una scelta politica degna di chi professa come i Cinquestelle un’ideologia forcaiola e manettara, secondo la quale si riscrive il famoso ‘fine pena mai’ in ‘fine processo mai’, come se i tempi biblici della giustizia non dipendessero anche da una parte della magistratura, che invece con questo intervento ottiene un ulteriore potere incontrollato, senza dover rispondere di eventuali inefficienze”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. “Significa consegnare la vita di un cittadino imputato alla mercè di una giustizia senza più limiti temporali per giudicarlo, a una sorta di girone infernale, a un tunnel da cui non sarà facile né semplice vedere la luce”. “Sarebbe – conclude la Bernini – la realizzazione dell’antitesi dello stato di diritto e un’offesa alla democrazia liberale nata nel 1948. Combatteremo con ogni strumento parlamentare e politico questa scelta inaccettabile e speriamo che gli amici della Lega respingano insieme con noi, senza alcun dubbio, il tentativo dei loro ‘contraenti’ di governo”.
Bazoli (Pd): “Emendamento Bonafede sconcerta” – “Sono preoccupato e sconcertato dal proposito annunciato dal ministro Bonafede “. Lo dichiara il deputato Alfredo Bazoli, capogruppo del Partito democratico in Commissione Giustizia. “Preoccupato – spiega – perché si sconvolgerebbe in quel modo il sistema delle garanzie, con l’effetto di allungare senza fine i procedimenti, lasciando i cittadini in balia di processi eterni. Sconcertato perché il blitz, che avviene – sottolinea il deputato Dem – quando in commissione si è già esaurita l’istruttoria sulla legge anticorruzione, impedisce ogni approfondimento e discussione su un tema tanto delicato”.
L’approvazione con riserva dei magistrati – Parere favorevole, ma con cautela e riserve, da parte dell’Anm, l’Associazione nazionale magistrati. “La sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado – dice il presidente Francesco Minisci – è un primo passo per evitare che gran parte del lavoro dei Tribunali sia di fatto inutile, ma è solo un primo passo che rischia di diventare inefficace e di non migliorare le cose se non sarà accompagnato da interventi finalizzati ad accelerare lo svolgimento dei processi, perché le lungaggini sono uno dei maggiori mali del nostro sistema”. Pronta a iniziative di protesta “dure e determinate” invece l’Unione delle Camere penali che definisce “irresponsabile” questa proposta di riforma.
Stop a prescrizione dopo il primo grado – L’annuncio era stato fatto martedì dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al termine della sua visita al cimitero di San Giuliano dove sono stati sepolti i bimbi e la maestra morti nel crollo della scuola Jovine a causa del terremoto del 31 ottobre 2002: “Presenterò un emendamento nel ddl Anticorruzione per bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio”. “La prescrizione era nel Contratto di governo, a fronte di maggiori investimenti nella giustizia per non caricare sempre di più gli uffici: ora, dopo aver messo nella manovra fondi sufficienti, possiamo mettere mano anche alla prescrizione. L’idea è quella di fermarla per tutti i reati dopo la prima sentenza”, ha ribadito Bonafede. Per il ministro ora “la strada è segnata con l’iter parlamentare, durante il quale si aprirà un confronto con tutte le forze politiche, ma – ha aggiunto – è già un buon segnale quello del lavoro concertato, perché poi quando si parla di giustizia pensiamo che i nostri riferimenti possano essere chessò i giudici o gli avvocati, ma in realtà i veri giudici della giustizia sono i cittadini”.
TGCOM