L’allerta infinita non dà tregua al Nord. “In Veneto l’ondata peggiore da 50 anni”

andrea zambenedetti
belluno

Un minuto e quarantadue secondi. Un reportage audio affidato a WhatsApp in cui Andrea de Bernardin scandisce quel che sta vivendo il suo Comune, dove nulla è più come prima. Per trovare segnale e spedirlo il sindaco è stato costretto a lasciare la sua Rocca Pietore, devastata dal maltempo, e a raggiungere Cencenighe. Poche parole sofferenti ma composte. Da domenica il Veneto sta facendo i conti con la più imponente ondata di maltempo degli ultimi cinquant’anni.

E le previsioni non annunciano nulla di buono. Nell’intera regione il bollettino della Protezione civile ha indicato una nuova allerta rossa per oggi. Gli appelli dei sindaci a non muoversi, se non è strettamente indispensabile, si susseguono. A Belluno migliaia di famiglie sono ancora prive di energia elettrica e il prefetto, Francesco Esposito, ieri ha richiesto in modo perentorio l’arrivo di 300 generatori per le 26 mila famiglie che da inizio settimana vivono ancora senza energia elettrica. Il sindaco Jacopo Massaro suggerisce a considerare l’acqua dei rubinetti come non potabile. Nella regione occhi ancora puntati su Piave e Brenta. La viabilità ha 2000 tratti interrotti, un migliaio sono gli edifici danneggiati. Ma ad essere flagellata dal maltempo è l’intera penisola. In Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Campania, Abruzzo, Molise e Sicilia rimane l’allerta arancione.

 

Aggiornato anche il bilancio delle vittime. A Lillianes (Aosta) sulla regionale per Gressoney, un enorme castagno si è abbattuto su un’auto in transito: a bordo viaggiavano Giuseppe Rosso di 74 anni, e Miriam Curtaz di 73. Per loro non c’è stata possibilità di scampo. In Val Badia, ad Antermoia, ha invece perso la vita Agostino Paratscha, di 81 anni, caduto dal tetto che stava riparando dai danni provocati dal vento dei giorni scorsi. Nella stessa zona la notte fra domenica e lunedì era morto un Vigile del fuoco volontario. Nell’Ospedale di Bolzano è invece deceduto l’automobilista rimasto gravemente ferito in un incidente stradale causato dal maltempo a Coldrano di Laces. Uscito da una galleria, Josef Pedross, di 53 anni, era finito con l’auto contro alcuni alberi abbattuti dal vento e il mezzo su cui viaggiava si era ribaltato. Ed è morto per il maltempo in Lombardia anche Egidio Fontana di 85 anni, il cui corpo era stato trovato mercoledì tra i rami degli alberi vicino al Chiese: sarebbe scivolato nel corso d’acqua, per poi essere trascinato dalla corrente.

 

Nelle ultime ore assieme al maltempo è tornata anche la neve sopra Cortina, in Valle d’Aosta e in Piemonte. Mezzo metro a Cervinia, dove sabato ci sarà la riapertura parziale delle piste da sci. Pioggia invece in Trentino, dove i danni maggiori si registrano nei boschi con un milione e mezzo di metri quadri di alberi abbattuti. Portofino è ancora isolata, senza gas. A Rapallo si teme invece per l’inquinamento causato dagli yacht affondati o schiantati sugli scogli dalla violenta mareggiata. Ma a fare paura sono pure le frane. Quella del Tessina in provincia di Belluno, la più grande d’Europa, si è rimessa in moto con i suoi 4 milioni di metri cubi di terra. Gli abitanti di due frazioni sono pronti a lasciare le case.

LA STAMPA

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